Cecchinello: "Crutchlow tornerà a vincere"

 Cecchinello: "Crutchlow tornerà a vincere"
Dopo l’annuncio dell’ingaggio di Cal Cruchlow per la prossima stagione, Lucio Cecchinello spiega i risvolti delle trattative e i futuri scenari

Redazione

04.08.2014 ( Aggiornata il 04.08.2014 17:34 )

Dopo l’annuncio dell’ingaggio di Cal Cruchlow per la prossima stagione, Lucio Cecchinello spiega i risvolti delle trattative e i futuri scenari. E' arrivato come un fulmine a ciel sereno la notizia dell'ingaggio di Cal Crutchlow al Team CWM-LCR Honda, pochi giorni dopo che, al WDW, l'inglese aveva confermato la sua presenza in Ducati per il 2015. Ma perché Lucio Cecchinello ha puntato proprio su Crutchlow? «Il nostro obiettivo era quello di fare un programma ambizioso per l’anno prossimo, sogno che si sta concretizzando grazie all’ingresso di un nuovo sponsor: l’azienda inglese CWM, leader nel settore finanziario. Abbiamo firmato il contratto a fine luglio, e da lí abbiamo capito che avevamo la possibilità di schierare 2 moto», spiega Lucio Cecchinello.  «Abbiamo parlato con lo sponsor, che aveva confermato la volontà di andare avanti con Stefan (Bradl, n.d.r.), e così gli abbiamo formulato un’offerta a fine luglio. Lui ci ha risposto che aveva bisogno di tempo perchè voleva valutare tutte le offerte a sua disposizione. Quando ho capito che il suo interesse iniziava a vacillare, per non far perdere l’interesse al nostro nuovo sponsor, abbiamo iniziato a volgere lo sguardo ai top rider presenti sul mercato, esplorandone tutte le potenzialità. Tra queste, siccome c’erano giá stati dei contatti all’inizio di luglio con il manager di Cal Crutchlow (Bob Moore, ndr), li abbiamo ripresi e il tutto si è consumato molto velocemente, nel giro di pochi giorni».
Quali sono le caratteristiche di Crutchlow che piú apprezzi e che piú ti hanno convinto?
«Nel 2013 Cal ha fatto una stagione eccellente con 4 podi e 2 pole position, e ho pensato fosse una valida alternativa a Stefan, nonostante adesso stia attraversando una stagione con qualche difficoltà di troppo, in cui non si trova a suo agio a guidare la Ducati alla stregua di come guidava la Yamaha. Ho immaginato che nel nostro team potrebbe ritornare ai massimi livelli: l’obiettivo è quello di stare con i migliori piloti del lotto».
Che durata avrà il suo contratto? Si porterà dietro il suo staff tecnico?
«Il contratto siglato riguarda la stagione 2015; esiste poi un’opzione per il 2016 da parte nostra che è basata principalmente sui risultati, cui poi di conseguenza è legata tutta la disponibilità di casa Honda. Per quel che riguarda lo staff tecnico invece, inizieremo a lavorare sulla futura formazione a partire da Indy».
Con quante e quali configurazioni di moto ti schiererai sulla griglia di partenza l’anno prossimo?
«Abbiamo immaginato di mantenere una moto in versione Factory e di avere una seconda moto in versione Open; di quest’ultima però non abbiamo ad oggi alcun programma né il pilota,  perché comunque la nostra priorità era quella di avere un pilota competitivo ed esperto sulla Factory, come richiesto dallo sponsor».
Alcuni rumors nel paddock hanno fatto trapelare il nome di Jack Miller...
«Jack Miller è stato sicuramente avvicinato da Honda, ma non sono al corrente dello status della trattativa. Una volta definiti i programmi, sarà la HRC eventualmente a collocarlo in una delle strutture disponibili: LCR è una di queste, ma la decisione spetta ai diretti interessati».
Dopo 3 stagioni si interrompe la collaborazione con Stefan Bradl. Ci parli del rapporto che si era istaurato tra voi e del lavoro svolto insieme in questo arco di tempo?
«LCR è una realtà che esiste dal 1996 e Stefan è stato in assoluto il pilota con il quale abbiamo lavorato meglio. E’ un ragazzo estremamente serio, preciso, sensibile nella messa punto, capace di sviluppare la moto, molto costante nei suoi risultati. In molte occasioni ha portato a casa punti preziosi piuttosto che sdraiarsi. Mi ha regalato tantissime emozioni, spero di provarne molte altre da qui alla fine dell’anno. In assoluto un pilota che rimarrà a lungo nel nostro cuore».
 

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