MotoGP. Aprilia avanti. Con prudenza

MotoGP. Aprilia avanti. Con prudenza
Romano Albesiano: "Siamo sempre più vicini, ma bisogna aspettare la decisione definitiva". "Piloti? Abbiamo parlato con Bautista"

Redazione

23.08.2014 ( Aggiornata il 23.08.2014 15:36 )

C’è molta prudenza, nonché il consueto garbo, nelle parole e nell’atteggiamento di Romano Albesiano. Il capo del racing Aprilia si è presentato a Brno per una missione importante – collocare l’Aprilia nello schieramento della MotoGP a partire dalla prossima stagione – e ha fatto subito la doverosa premessa: «Siamo sempre più vicini, ma bisogna aspettare la decisione definitiva». Le aziende sono fatte così, serve sempre l’ufficializzazione, ma intanto l’avvicinamento alla classe regina prosegue e Albesiano lo lascia intendere anche se ad ogni sua frase antepone spesso un «Sempre se dovessimo entrare», che dimostra una grande attenzione ad ogni movimento. Del resto sono giorni importanti: si parla di futuro, di investimenti milionari. L’Aprilia può garantirsi i rimborsi IRTA se acquista un team già esistente, cioè i posti del Team PBM che lascerà la MotoGP. Ed è così che andrà. Può inoltre beneficiare del regolamento Open, almeno nel 2015. Come la Suzuki e la Ducati. A livello tecnico, il piano consiste nello schierare nel 2015 la versione attuale della ART ma con il motore dotato di distribuzione a valvole pneumatiche; parallelamente avverrà lo sviluppo della MotoGP “vera” per il 2016. «Siamo tutti molto concentrati sull’idea della MotoGP, che sta prendendo sempre più piede. Ma non è stata assunta una decisione in forma ufficiale, quindi il condizionale è d’obbligo». Quando verrà presa la decisione? «Entro fine mese». Ipotizziamo che tutto vada secondo i programmi: con che gruppo rientrerete? «Se dovessimo entrare, l’opzione principale consisterebbe nel trasferire in MotoGP tutto il gruppo impegnato oggi in Superbike». E i piloti? «Non abbiamo contatti con nessun pilota, tranne Alvaro Bautista (nella foto) con il quale abbiamo già parlato. Ma non è stato firmato nessun contratto». È lecito pensare che uno dei piloti ufficiali nella SBK passerà in MotoGP? «Se decideremo di fare il passo, tra le opzioni di trasferimento in MotoGP consideriamo quella che riguarda Marco Melandri. Anche se lui e Guintoli sono entrambi degli ottimi piloti».  L’impegno in SBK verrà mantenuto? «Cercheremo di garantire la presenza in entrambi i campionati, anche se inevitabilmente dovremo focalizzare il nostro impegno principalmente sulla MotoGP. Che è uno sforzo notevole: dal punto di vista tecnico, logistico, finanziario. Ma cercheremo una soluzione per rimanere in Superbike con un gruppo competitivo: non è facile, ma ci proviamo». C’è già nostalgia? «Be’, anche se non ci è piaciuta la novità relativa ai nuovi regolamenti, lasciare la Superbike dispiace. Se dovesse accadere, cercheremo però di appoggiarci ad una struttura competitiva; anche se per adesso è prematuro fare dei nomi».
Entrate in un momento particolare, perché bisogna sviluppare due moto: una per le Bridgestone, l’altra per le Michelin. «Ma per noi cambia poco, dovremo comunque sviluppare due moto. Quella del 2015 diventerà una stagione sperimentale, e di transizione, quindi metteremo in pista una moto laboratorio: sarà sempre quella che deriva dal concetto della CRT, al punto che avrà ancora i carter derivati dalla RSV1000, pur se molto evoluta. Nel 2015 bisognerà mettere in moto i meccanismi, sviluppare certe tecnologie, come le valvole pneumatiche e il cambio seamless, e dovremo anche imparare a muoverci in questo ambiente. E poi, nel 2016, correremo con una moto diversa, una vera MotoGP, frutto delle esperienze che faremo durante il 2015. Sarà un vero prototipo». E a livello logistico? «Ci sarà un team Aprilia ufficiale a tutti gli effetti. Sarà il team interno, diretta emanazione del reparto corse». Avrete dei team satellite? «Con il Team Ioda abbiamo un rapporto di fornitura di servizi ma lo consideriamo, diciamo così, un amico-cliente. Spero che si possa continuare insieme, vedremo in quale forma». Enrico Borghi  

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