Rainey rilancia la velocità USA

Rainey rilancia la velocità USA
In collaborazione con la Dorna. Il motociclismo americano è in grave crisi

Redazione

18.09.2014 ( Aggiornata il 18.09.2014 10:52 )

La Dorna garantisce il suo sostegno e la sua collaborazione al KRAVE Group, di cui Wayne Rainey è presidente. Il KRAVE Group dal 2015 organizzerà (gestendone anche i diritti commerciali) il nuovo campionato americano di velocità che si chiamerà MotoAmerica. Tra i collaboratori di Rainey c’è anche Chuck Aksland (che, tra i vari incarichi, ha svolto anche quello di team manager del Team Roberts). Il campionato MotoAmerica sarà supportato dall’AMA, cioè la federmoto USA, e dalla FIM, oltre che dalla Dorna. Più di così, Rainey non avrebbe potuto ottenere. In più, una prova di questo campionato verrà organizzata nell’ambito di una delle due gare della MotoGP che si correranno negli USA. Rainey aveva raggiunto l’accordo con la Dorna a Indianapolis, nell’agosto scorso. Il progetto consiste nel creare un campionato statunitense in linea con i campionati europei, in particolare spagnoli ed italiano. Ecco perché vi sarà anche la Moto2: è una classe di ingresso al Mondiale GP, per i giovani. Ed è proprio questo, che si sta cercando: Rainey ha il compito di creare, e poi fare crescere, una nuova generazione di americani. Ne hanno bisogno gli USA, un Paese che ospita due Gran Premi, ma anche la Dorna. Wainey Rainey ha detto: «Gli USA hanno fornito al campionato del mondo alcuni dei piloti migliori del mondo e della storia, non è possibile che ci siamo ridotti a questo punto». E Carmelo Ezpeleta, proprio a Misano, ha ricordato: «Quando prendemmo in mano i Gran Premi, nel 1992, tutte le moto ufficiali erano guidate da piloti americani o australiani. Adesso le moto ufficiali sono in mano agli spagnoli e agli italiani». Questi due commenti sono sufficienti per capire che progetto c’è dietro il campionato MotoAmerica. Se gli americani hanno deciso di seguire il format europeo significa che l’emergenza è ai livelli di guardia. In effetti basta considerare la presenza statunitense nei GP per capire: alla vigilia di questa gara ha gettato la spugna Josh Herrin, mentre Colin Edwards si è ritirato addirittura a metà stagione. Il futuro di Nicky Hayden è più che mai incerto (l’infortunio al polso destro è molto brutto, lo stesso Nicky teme che questo metterà fine alla sua carriera) e così in questo momento non c’è un solo pilota americano nei GP. E questa non è la sola notizia negativa: serviranno anni, in ogni caso, prima di vedere un americano protagonista nei GP. Enrico Borghi

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