MotoGP. Erba sintetica pericolosa?

MotoGP. Erba sintetica pericolosa?
Rossi:“Bisognerebbe toglierla da quasi tutte le parti”. Il parere dell’esperto

Redazione

09.10.2014 ( Aggiornata il 09.10.2014 17:02 )

A Motegi, Valentino Rossi è tornato a a parlare della questione dell’erba sintetica, dopo la scivolata del GP Aragon, “Ne discuteremo in commissione sicurezza. La stiamo togliendo un po’ dappertutto, perché soprattutto, in entrata e a metà curva è veramente inutile. Ad Aragon l’erba sintetica è rimasta bagnata anche quando la pista si era asciugata. Bisognerebbe toglierla da quasi tutte le parti, Certo però che anche l’erba “naturale” non è meno scivolosa in quelle condizioni”. Sull’argomento, ecco una riflessione del responsabile prove di Motosprint, pubblicata sul numero 39. Subito dopo le cadute di Rossi, ma anche di Andrea Iannone, sull'erba sintetica, al GP Aragon. Quattro anni fa avevamo parlato dell’erba sintetica, spiegando perché era assurdo utilizzarla nelle vie di fuga. Purtroppo avevamo scritto quell’articolo dopo la morte di Shoya Tomizawa, al GP di San Marino a Misano, in Moto2. All’epoca, Franco Uncini, intervistato da Enrico Borghi, dichiarò che: «Non si deve usare l’erba sintetica come fosse un’estensione della pista. Non si può andare a curvarci sopra. In quel caso il pilota deve chiudere il gas, raddrizzare la moto e tornare in pista dopo il “dritto”». Questa è la teoria. Quindi, nulla di più facile... sei ad oltre 200 km/h, per guadagnare qualche decimo finisci improvvisamente su un fondo con aderenza nulla o quasi e devi agire come spiegato da Uncini. Bisogna però capire perché un pilota passa sopra l’erba sintetica. Nel mondiale MotoGP i 23 piloti più forti del mondo guidano al limite moto con più di 250 CV. È un videogioco? No, è la realtà. E nella realtà può accadere di trovarsi in bagarre ed essere colpiti da un avversario; può capitare di sbagliare l’impostazione di una curva o più semplicemente avere un crampo. Nella realtà una moto può avere un malfunzionamento, una gomma può perdere pressione a seguito di una foratura. Nella realtà può iniziare a piovere e l’asfalto bagnato può ingannare anche il campione del mondo della MotoGP. Insomma, in gara può accadere di tutto. È il bello ed il brutto delle corse, soprattutto di quelle in moto. Il risultato finale non è mai scontato. Oggi, però, tutti vorrebbero trasformare l’imprevedibilità in numeri. Siamo nell’epoca dell’acquisizione dati; è possibile sapere come guida Marc Marquez ma non c’è nessuno che sia poi in grado di replicare le sue manovre. Si progettano le moto con sofisticati sistemi CAD, però, alla fine, questo non basta a realizzare un progetto vincente. Oggi continuiamo a posizionare l’erba sintetica nelle vie di fuga, dove un pilota può mettere le ruote non per sua volontà. È un dato di fatto. Oggi i piloti continuano a cadere sull’erba sintetica e ci meraviglieremmo del contrario. L’erba sintetica può essere utilizzata nei campi da calcetto, in quelli da golf, nelle hospitality, ma non nei circuiti omologati per le moto. Perché l’erba sinteica, soprattutto quando è umida, è a dir poco scivolosa. Chi va in moto lo sa. Chi si intende di moto lo sa. Ma l’erba sintetica continua ad essere utilizzata. Ed i piloti continuano a cadere. Questa volta, per fortuna, senza tragedie... Riccardo Piergentili

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