Ecco cosa dicono di lui il suo ex team manager, Ajo, e il suo attuale, Cecchinello
Redazione
19.11.2014 ( Aggiornata il 19.11.2014 19:29 )
Jack Miller visto da chi lo conosce bene, il suo ex team manager (e personal manager) Aki Ajo, e da chi ha puntato su di lui per il futuro, cioè Lucio Cecchinello, il team proprietario del team
LCR con il quale l’australiano correrà quest’anno la MotoGP.
Quest’anno Miller ha perso il titolo della Moto3 all’ultima gara, per soli 2 punti (leggi
QUI). E per lui non è previsto un passaggio in Moto2: arriva direttamente in MotoGP.
La voglia di riuscire
Cecchinello: “
Penso, senza ombra di dubbio che Jack abbia questa profonda e radicata voglia di riuscire, lui è molto determinato e questo mi fa davvero piacere. E poi ha dimostrato sempre un grande coraggio in quest’ultimo anno in Moto3. È incredibile il modo in cui risponde alle difficoltà, come lotta per arrivare al vertice. Sempre al limite, ma sempre nel rispetto delle regole.
Ajo: “Un pilota deve avere talento, questo è ovvio, ma arrivare al vertice bisogna avere anche voglia di lavorare, fame di vittoria, ed essere pronti a fare sacrifici".
Capacità di adattamento
Cecchinello:
“Nessun dubbio sul talento di Jack, Naturalmente noi dobbiamo supportarlo con la parte tecnica, metterlo in grado di capire come si guida in MotoGP. Ma io credo che si adatterà velocemente, è giovane e pieno di talento e anche abbastanza intelligente”.
Approccio mentale
Cecchinello: "Io credo che sia un ragazzo fatto per avere successo. Ne ha l’abilità e l’attitudine mentale. Per me è importante avere queste sensazioni positive nei confronti dei miei piloti. Devo anche avere la netta sensazione che un pilota arrivi alle gare per divertirsi. Quando ti diverti a fare il tuo lavoro, tutto ti viene meglio. Per quello che mi riguardo voglio che Jack sappia che non ci saranno pressioni su di lui quest’anno, per die risultati immediati".
Ajo: “
Lavora molto e ha una mentalità aperta, rispetta le persone accanto a lui, ed ha anche la capacità di motivare gli altri. E questo è davvero importante perché questo è uno sport di squadra”.