I GP e il futuro della Michelin

I GP e il futuro della Michelin
Nel 2016 finirà l’era Bridgestone e inizierà l’era Michelin in MotoGP. Ecco come si preparano i francesi

Redazione

24.11.2014 ( Aggiornata il 24.11.2014 16:56 )

CLERMONT FERRAND - Per anni le Michelin sono state le migliori gomme della classe regina, ma quando il duello con Bridgestone diventò importante quasi quanto le lotte tra piloti la Dorna (nel 2009) pose fine al confronto optando per il monogomma. Dopo anni di assenza dalle competizioni di alto livello in pista (sia a due, sia a quattro ruote) a Clermont Ferrand, quartier generale del colosso francese, hanno ripreso a lavorare su gomme da MotoGP. Nel 2016 finirà l’era Bridgestone e inizierà l’era Michelin. Ma non c’è solo una sfida tecnica dietro il rientro della Casa francese in MotoGP: il colosso ha infatti pianificato una nuova strategia di comunicazione che non si baserà più principalmente sulla leadership tecnologica ma anche sulla capacità di costruire prodotti racing legandoli in qualche modo (per filosofia e scelte tecniche) alla produzione di serie. Per capire questo cambio di mentalità bisogna analizzare la storia recente di Michelin Motorsport: in Francia hanno puntato molto sul mondiale rally, disciplina meno famosa rispetto alle gare in pista ma che ha permesso di sviluppare tecnologie innovative, caratterizzate da una notevole versatilità (mentre in passato Michelin era famosa per la sua capacità di realizzare gomme adatte ad una determinata situazione) legandole al prodotto di serie. Dal rally il costruttore francese ha ottenuto molto più di quanto si aspettava, infatti i rally hanno cambiato il suo modo di interpretare le corse e di sviluppare i prodotti racing. Dal rally si è passati alle gare di durata e alla 24h di Le Mans; a quel punto, dopo avere fatto esperienza nei campionati nazionali di moto, è stato deciso di pianificare il rientro in MotoGP. Un percorso lungo, iniziato, come detto, dal mondiale rally che di fatto ha rappresentato la rampa di lancio della Michelin Motorsport che vedremo dal 2016. Pascal Couasnon, direttore di Michelin Motorsport, spiega così la decisione di tornare in MotoGP: «Oggi per Michelin è determinante essere al top in diverse discipline. Siamo presenti in diversi campionati nazionali ma risulta quasi ovvio che qualcosa manca, nell’ambito delle moto...». Cosa avete fatto dopo l’uscita dalla MotoGP nel 2008? «Abbiamo concentrato tutta la nostra attenzione sui campionati nazionali, perché eravamo fortissimi nel Mondiale ma meno radicati nei mercati per noi più importanti, come Spagna e Italia. Ora siamo di nuovo pronti a scendere in campo a livello globale, cioè nella MotoGP». Michelin in passato ha sviluppato gomme da 16”, ma per il 2016 produrrà quelle da 17”. Perché?  «Siamo nelle competizioni per imparare e innovare, ma questa innovazione deve essere applicabile nella parte più ampia del mercato della produzione. Oggi tutte le moto supersportive montano pneumatici di 17”. La nostra intenzione è trasferire, nel più breve tempo possibile, la tecnologia dal tracciato alla strada». Quale tecnologia MotoGP potrebbe utilizzare Michelin nella produzione di serie? «È difficile oggi riuscire ad anticipare quale tecnologia verrà impiegata. Quello che importa è la filosofia. In passato abbiamo già cercato di applicare questo trasferimento di conoscenze, realizzando pneumatici bimescola. I nostri ingegneri stanno già lavorando per individuare tecnologie innovative, che qualora di dimostreranno efficaci dal punto della sicurezza e della prestazione, troveranno applicazione nei pneumatici da strada, oltre che su quelli da corsa». L’investimento in MotoGP è elevato? «Guardando al progetto nella sua complessità, il ritorno per Michelin potrebbe essere molto interessante ed i costi risultano assolutamente ragionevoli». ANCHE il direttore tecnico del reparto corse Michelin, Nicolas Goubert, conferma che è cambiata la filosofia aziendale. «Decidemmo di ritirarci dalla MotoGP nel 2009, a causa del cambio del regolamento. Non ci interessava la fine della competizione tecnica, così non presentammo la nostra offerta. Non eravamo interessati a quella formula, in quel periodo». Poi avete cambiato idea e Dorna vi ha dato fiducia. «Abbiamo una storia di successi alle spalle: sia con le 500 2T, sia nella MotoGP. Dal 1977 al 2008 abbiamo vinto 26 campionati, divenendo il Marchio di maggior successo nella serie. Dorna ha sicuramente apprezzato il nostro potenziale tecnico». In passato Michelin era in grado di sviluppare pneumatici durante il weekend di gara. Utilizzerete in qualche modo questa tecnologia anche con il monogomma? «No, perché il regolamento non lo permette. Sino al 2006 il regolamento era abbastanza permissivo e potevamo realizzare gomme molto velocemente, portandone di nuove durante il weekend, ma dal 2007 tutte le gomme dovevano essere pronte per il giovedì sera. Quella regola resterà valida anche dopo il 2016». Quali sono i piani di sviluppo?  «Abbiamo già iniziato a lavorare con i costruttori ed i collaudatori, utilizzando le loro moto. Siamo ancora in trattativa con i team e con Dorna per avere un programma di test molto serrato, nel 20915, che si dovrà svolgere in maniera continuativa nell’arco dell’anno. Dobbiamo essere sicuri di mantenere la massima imparzialità con tutti i produttori e tutti i team. Vogliamo mettere a disposizione di tutti i produttori lo stesso numero di giorni di prova. In questo finale di stagione i tre principali produttori hanno a disposizione ognuno 6 giorni per i test da condurre con i propri collaudatori». Che tipo di prodotti utilizzate in questa prima fase dello sviluppo? «Le stesse gomme sviluppate nei campionati nazionali, che saranno evolute sfruttando le conoscenze acquisite nel nostro ultimo anno di MotoGP con motori di 1000 cm3 (il 2006). Coniugando queste due risorse intendiamo realizzare una base di partenza. Queste sono le migliori informazioni di cui possiamo disporre al momento». Nelle gare endurance di auto la Michelin ha sviluppato delle gomme slick caratterizzate da una particolare mescola adatta anche all’asfalto bagnato. Questa mescola verrà utilizzata anche in MotoGP? «Con l’attuale regolamento, nella MotoGP non esistono gomme intermedie. In futuro, presumibilmente dal 2016, dietro specifica richiesta di Dorna, impiegheremo anche pneumatici intermedi. Nelle auto, con le slick, siamo in grado di garantire una buona guidabilità anche in presenza di pozzanghere o, in generale, sull’asfalto umido. Sulle moto, probabilmente, non potremo garantire un identico livello di sicurezza». Michelin si porrà sin da subito l’obiettivo di sviluppare gomme più efficaci delle Bridgestone? «Il nostro obiettivo sarà garantire innanzitutto la massima sicurezza possibile ai piloti, con il massimo del grip possibile. Questa è la nostra grande sfida». Le gomme Bridgestone da MotoGP hanno una struttura molto rigida, che consente di entrare in curva anche con i freni azionati. Quali sono le caratteristiche della nuova gomma Michelin per la MotoGP? «Anche noi concentreremo tutti i nostri sforzi in questa direzione. La velocità di entrata in curva è determinate nel realizzare un buon tempo sul giro». Riccardo Piergentili

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