Edwards e le Michelin: “Come tornare a casa”

Edwards e le Michelin: “Come tornare a casa”
L’americano, collaudatore Yamaha MotoGP, sta effettuando test con le gomme francesi

Redazione

01.02.2015 ( Aggiornata il 01.02.2015 17:16 )

Quella che sta per iniziare sarà l’ultima stagione delle MotoGP gommate Bridgestone. Dal 2016 infatti tornerà la Michelin. Che naturalmente ha già iniziato da tempo il lavoro di sviluppo delle coperture. A che punto sono? Uno di quelli che possono rispondere a questa domanda è Colin Edwards. L’americano, che l’anno scorso si è ritirato dalle corse a 40 anni (leggi QUI) assumendo poi il ruolo di collaudatore per la Yamaha MotoGP. Una parte fondamentale del suo nuovo ruolo è quello di testare appunto le Michelin. Dopo alcuni test, Colin ha rilasciato alcune dichiarazioni al giornale online americano MCN.    “Le prove fino a ora sono andare abbastanza bene, le gomme sono fantastiche. In passato ho vissuto il passaggio dai 17 al 16,5 pollici e ora che si torna ai 17”sappiamo che la superficie di contatto sarà diversa. Anche la frenata è diversa, ma io sono abbastanza vecchio e scaltro, ne ho viste e provate tante, e dunque mi sono adattato bene. Penso che nessun pilota avrà difficoltà a farlo, va solo capito come comportarsi. Sono entusiasta del lavoro della Michelin, ad ogni test ha portato nuovo materiale.” L’americano ha precisato inoltre che fino a questo momento il suo lavoro si è concentrato soprattutto sulla gomma davanti  “Ho provato anche alcune gomme posteriori, ma ora c’è tanta elettronica, in questo modo è difficile capire il livello di grip. L’elettronica ti può aiutare a fare tutto e subito, ma sulla parte anteriore hanno fatto un sacco di lavoro e tanto ne resta da fare. Nessuno vuole che i piloti alla prima prova finiscano col sedere per terra e milioni di dollari di danni alle moto.” Restando in tema di gomma anteriore,  quali secondo Colin le differenze maggiori tra le Michelin e le Bridgestone. “Con  Bridgestone si entra in frenata mantenendo stretto il freno, gettando la moto in curva e tutto funziona. In realtà non importa come lo fai. Trovare il feeling con l’anteriore Michelin è stato come... tornare a casa. Era qualcosa che conoscevo, dopo le migliaia di giri che ho fatto sulla loro pista di test a Ladoux anni fa. Con Michelin non si deve solo entrare e mantenere stretto il freno”.

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