Suppo, l'altra verità su Marquez, Rossi e Stoner

Suppo, l'altra verità su Marquez, Rossi e Stoner
Il team principal Honda dice la sua sull'episodio di Assen, Marquez, Stoner, Rossi, le mosse sbagliate e il futuro riscatto

Redazione

09.07.2015 ( Aggiornata il 09.07.2015 13:05 )

SIAMO alla vigilia della gara che segna il giro di boa del campionato ed è una prova che, sulla carta, è favorevole ai piloti della HRC. È un momento delicato per la squadra corse della Honda, che sta aspettando una prestazione che faccia invertire la tendenza fino ad ora negativa. Abbiamo quindi chiesto a Livio Suppo, team principal del Team HRC, di fare un primo bilancio di una stagione che non sta andando secondo i piani. Dove è nato l’errore più grave, quello da cui sono derivati tutti i guai? «È nato a Sepang, in inverno. Non ci siamo accorti del problema: il telaio 2015, nella versione scelta da Marc, era molto “estremo”. Andava bene sul giro “secco” ma sulla distanza di gara era più difficile da gestire. Avremmo dovuto ragionare con maggiore calma su questo aspetto: quel telaio andava molto bene a Sepang, non era altrettanto efficace su altre piste. Questo è stato il problema». Cosa rispondi a chi dice che Marquez è pericoloso? «Io non la penso così. È molto aggressivo, cerca sempre di vincere, e averlo attorno nell’ultimo giro è sempre un problema... Ma non è pericoloso. Bisogna andarci piano, a dire certe cose, perché ci siamo già passati col Sic. In Spagna si era formata una corrente contro Marco, così come forse ora si forma una corrente italiana contro Marc e a favore di Valentino. Ma ci vuole calma: su certe cose bisogna riflettere». Riflettiamo. «Bé, ad esempio a Barcellona Marc ha avuto quell’episodio con Lorenzo, in frenata, ma lui dopo essere arrivato lungo ha deciso di uscire di pista proprio per non colpire Jorge; quindi lui ragiona, non è un matto. E non è pericoloso. Se lo fosse, lo avrebbe colpito. Vorrei ricordare un episodio analogo tra Dovizioso e Valentino ad Austin: nessuno ha detto che Dovi è pericoloso, anche se quella volta ha rischiato di tamponare Valentino». La fama di Marc è immeritata? «La sua fama è legata, credo, alla sua guida che è molto aggressiva. I piloti aggressivi ci sono sempre stati, era così anche Simoncelli. Sono dei lottatori. Anche Valentino ne ha fatte tante...» Enrico Borghi L'INTERVISTA COMPLETA A LIVIO SUPPO SU MOTOSPRINT N. 27 IN EDICOLA

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