MotoGP Silverstone: promossi e bocciati

MotoGP Silverstone: promossi e bocciati
MotoGP 2015: nel GP Gran Bretagna, a Silverstone, gli italiani si esaltano, gli inglesi deludono, gli spagnoli affondano.

Redazione

31.08.2015 ( Aggiornata il 31.08.2015 18:01 )

di Riccardo Piergentili Al GP di Gran Bretagna ha sicuramente vinto l'Italia. In MotoGP, Rossi, Petrucci e Dovizioso hanno dato spettacolo, sull'asfalto umido, su quello bagnato e sotto il diluvio. Un fondo che ha ingannato molti primi della classe ma non i nostri. Perfetti, capaci di guidare il plotone (Rossi) e di rimonte incredibili (Petrucci e Dovizioso), durante le quali hanno messo in mostra una eccezionale visione della gara. Hanno aumentato il ritmo quando serviva e lo hanno ridotto al momento giusto, per non correre rischi. Insomma, hanno fatto quello che avrebbero dovuto fare gli inglesi, i piloti di casa. I PROMOSSI DI SILVERSTONE: VALENTINO ROSSI Venerdì fatica, sabato anche. Non era una pista a lui favorevole, sapeva che avrebbe dovuto limitare i danni ma sull'asciutto i tempi lo condannavano: Marquez e Lorenzo ed anche Pedrosa non erano alla sua portata. Nonostante questo, nell'ultimo giro delle qualifiche Valentino ha tirato fuori il coniglio dal cilindro. Un giro eccezionale, per i suoi standard: lontano da Marc e Jorge, alle spalle di Pedrosa ma comunque in seconda fila. Il primo della seconda fila. Poi, la pioggia, le mosse giuste nel warm up, una buona partenza, il coraggio di provare a scappare, di staccare tutti, e la straordinaria capacità di non commettere errori in un contesto in cui era difficilissimo non sbagliare. A Silverstone Rossi non era il più veloce ma, ancora una volta, ha giocato al meglio le carte che aveva in mano. Ha vinto dove, secondo molti, non era in grado di vincere. Sul podio, il suo volto, che è la sintesi della grinta, spiega tutto... Talento ed esperienza. Rossi DANILO PETRUCCI Sarebbe potuto essere il suo peggiore weekend. Male nelle prove libere ed una pessima Q1, in cui resta lontano dal suo compagno di squadra (Yonny Hernandez) e lontanissimo dai primi. Poi, l'incubo che si trasforma in sogno. Il secondo tempo nel warm up, alle spalle di Rossi. Danilo è il mago della pioggia, perché sul bagnato, se sei forte in staccata ed hai coraggio da vendere, puoi fare la differenza. Inoltre Petrucci guida una Desmosedici GP14, che è notoriamente efficace sull'asfalto umido. In gara Danilo si trasforma in uno squalo. Una partenza perfetta, una progressione priva di errori, un finale di gara intelligente, in cui Petrucci ha saputo vincere il duello con Dovizioso, restando con i piedi per terra, senza illudersi di poter raggiungere Rossi. Squalo tigre. Petrucci ANDREA DOVIZIOSO Dopo una partenza come la sua molti si sarebbero ritirati. Dovizioso, invece, si è rimboccato le maniche e ha iniziato una rimonta che ha dell'incredibile. Andrea era veloce anche sull'asciutto ma sul bagnato è riuscito a fare la differenza. Ci siamo accorti di lui quando è arrivato a ridosso dei primi ma il suo capolavoro è iniziato molto prima. Alla fine tira i remi in barca, forse perché il terzo posto era quello che ci voleva per uscire da un brutto periodo. Quando Dovizioso transita sotto la bandiera a scacchi, il compagno di squadra, Iannone, si trova circa 25" più indietro e questo la dice lunga su quanto Andrea sia andato forte. Risorto. Dovizioso   I BOCCIATI DI SILVERSTONE: MARC MARQUEZ Sull'asciutto era un marziano, alla guida di un'astronave imprendibile. Sul bagnato si è trasformato in un velocissimo umano, che, però, come tutti gli umani può sbagliare. A lui, a Marquez, quest'anno è capitato troppo spesso. Anche questa volta ha terminato la sua gara nella via di fuga. Questo errore è quello che lo taglia definitivamente fuori dalla lotta per il titolo. Guida sempre molto, troppo al limite. Lo scorso anno il suo "funambolismo" lo ha reso famoso. Quest'anno, però qualcosa è andato storto. Una moto non a punto? Un pizzico di sfortuna? Rossi insegna che per vincere tanto e a lungo, bisogna anche capire quando si può osare e quando bisogna accontentarsi. Stuntman. Marquez JORGE LORENZO: Sull'asciutto non era al livello di Marquez ma sembrava decisamente più veloce del suo avversario numero uno: Valentino Rossi. Tutto stava andando per il meglio, poi il meteo ha cambiato le carte in tavola e Lorenzo non ha saputo adattarsi all'asfalto bagnato. È vero, in gara Jorge ha dichiarato di avere avuto problemi con la visiera del casco che si appannava ma nel warm up le sue prestazioni erano comunque lontane da quelle di Rossi, di Petrucci, di Marquez ed anche di Crutchlow. Insomma, la verità è che Lorenzo non si è trovato a suo agio sull'asfalto umido di Silverstone. Per fortuna di Jorge, la caduta di Marquez ha limitato il distacco da Rossi. Ora, però, Lorenzo dovrà ricominciare ad inseguire. E Valentino lo farà sudare per recuperare... Ha subito un gol in contropiede. Lorenzo JACK MILLER: In gara, nonostante una Honda non ufficiale, si è scoperto competitivo e probabilmente ha capito che era il suo momento, che aveva la possibilità di mettersi in mostra. Così ha fatto quello che Petrucci ha cercato di evitare: esagerare. Miller aveva una gara per dimostrare il suo valore ma ha rovinato tutto nei primi giri, con una staccata folle, durante la quale Jack ha anche avuto la sfortuna di abbattere il suo compagno di squadra, Crutchlow, l'unico inglese che avrebbe potuto lottare per il podio. Insomma, un disastro. Senza gli altri piloti in pista, probabilmente Miller sarebbe rimasto in piedi ma le altre moto non si posso smaterializzare. Occasione sprecata. Miller  

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