Motegi, MotoGP: vince Pedrosa, Rossi a +18 su Lorenzo

Motegi, MotoGP: vince Pedrosa, Rossi a +18 su Lorenzo
MotoGP: Rossi vince il duello con Lorenzo, che ora dee recuperare 18 punti a Valentino. Dani Pedrosa sul gradino più alto del podio.

Redazione

11.10.2015 ( Aggiornata il 11.10.2015 08:20 )

È una delle gare decisive della stagione. Se non per i punti, è decisiva certamente per il morale di chi è in testa al mondiale (Rossi) e di chi insegue (Lorenzo). Perché, in caso di vittoria di uno o dell’altro, per lo sconfitto ci sarebbero ancora tre gare da affrontare con stati d’animo differenti: il maiorchino con ulteriori punti da recuperare su un Rossi costante e concreto oppure il pesarese con un vantaggio sempre più assottigliato e con il fiato sul collo del miglior pilota di quest’ultima fase del 2015. Allo spegnimento del semaforo rosso, però, nessuno dei due sembra pensarci troppo. Sarà che c’è da rimanere concentrati su una pista resa scivolosa dalla pioggia. Sarà che alla fine, quando si scende in pista, si pensa solo a spingere il più possibile. Resta il fatto che i due scattano forte dalle prime due posizioni in griglia. LORENZO È UN MARTELLO - A partire meglio, in realtà, è Valentino, che anche “grazie” ad una staccata un po’ lunga di Jorge alla prima curva riesce a conquistare la testa della corsa. Dura un attimo, il primo posto del Dottore, perché Lorenzo è subito pronto a riprenderselo per attuare la sua strategia preferita: andare in fuga solitaria fino alla bandiera a scacchi. Lorenzo prende subito un buon vantaggio su Rossi: al secondo giro ha due secondi di margine, che quasi raddoppiano dopo altre due tornate. Alle loro spalle, Dovizioso cerca di tenere la scia di Valentino, seguito da Pedrosa e Marquez. DUCATI, GIORNATA NO - A quindici giri dal termine va fuori Danilo Petrucci, scivolato alla “esse” mentre si trovava in decima posizione. Due giri dopo deve abbandonare anche un’altra ducati, quella di Iannone per problemi tecnici. Poche curve dopo, la terza “rossa” di Dovizioso subisce l’attacco di Pedrosa, che si rivela il più in “palla” dei piloti in pista. OCCHIO A PEDROSA - Dani sembra avere in testa un obiettivo: andare a riprendere i due davanti. Ne è riprova il fatto che a dodici giri dal termine, con sei secondi da recuperare a Lorenzo, è l’unico in pista a girare sotto il minuto e 56. Un dato confortante, per lo spagnolo della Honda, è che Rossi e Jorge iniziano a rallentare a causa di un veloce deterioramento delle gomme da bagnato: entrambi, infatti, cercano spesso le traiettorie esterne più umide per provare a limitare i danni. UNO/DUE E YAMAHA AL TAPPETO - Al decimo giro (da segnalare la caduta di Vinales su Suzuki), la strategia di Pedrosa inizia a dare i suoi frutti. Dani raggiunge e sorpassa con una facilità imbarazzante Rossi, che può solo provare a tenergli la scia per qualche curva. Davanti al pilota Honda rimane solo Lorenzo, che però a nove giri vede il suo vantaggio dimezzato. Dani vola rispetto alle due Yamaha e al settimo giro, sul rettilineo, si libera anche del connazionale, andando in testa alla gara e prendendo da subito un margine di sicurezza. ROSSI A CACCIA DI LORENZO - Lorenzo è in grande difficoltà e Rossi se ne accorge: il pesarese spinge e si mette in caccia del compagno di squadra. A cinque giri, ecco l’episodio che potrebbe decidere la stagione: Valentino è in scia a Jorge, lo spagnolo arriva lungo in staccata e Rossi ne approfitta, sopravanzandolo. A Lorenzo non resta che rientrare in traiettoria e cercare di limitare i danni. Intanto, qualche curva più indietro, un Marquez “anonimo” rispetto a quanto ci ha abituato in passato supera Dovizioso e conquista la quarta posizione. DANI, CHE VITTORIA - Sotto la bandiera a scacchi, Dani Pedrosa si complimenta con se stesso e con la squadra salita al completo sul muretto: 50esima vittoria (la prima del 2015) e 139esimo podio per lui, che dopo il terzo posto di Aragon si toglie un’ulteriore, grande soddisfazione. 4 PUNTI IN PIU' - Alle sue spalle chiude Valentino Rossi, che stringe il pugno perché sa di aver guadagnato 4 punti in più su Lorenzo, preziosi e soprattutto insperati solo qualche giro prima. Vale si presenterà alle ultime tre gare della stagione con 18 punti da gestire sul maiorchino. Un bottino limitato ma che, al passare di ogni gara, pesa sempre di più. PILLOLA AMARA - Lorenzo ha visto avverarsi un piccolo incubo che aveva già scurito il suo volto al termine delle qualifiche: era arrivato in Giappone con un obiettivo ben diverso in mente ma, dopo aver dominato le prove e tre quarti di gara, si ritroverà in viaggio verso Phillip Island con quattro punti in più da dover recuperare. Adesso dovrà sfruttare al meglio gli ultimi tre round per sognare in grande. Nella top ten, dietro Marquez e Dovizioso (quarto e quinto) hanno chiuso nell’ordine Crutchlow, Smith, la wild-card Nakasuga, Barbera e Redding. Federico Porrozzi

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