di Riccardo Piergentili
Le
qualifiche della
MotoGP, a Sepang, senza dubbio sono state le più
"calde" del 2015 e non solo a causa del clima. La
tensione è alle stelle, perché, dopo
le dichiarazioni di Valentino (
che ha attaccato pubblicamente Marquez), la battaglia mondiale tra
Rossi e
Lorenzo non è più un duello ma una
lotta a quattro, anzi a
cinque, perché in Malesia il vero
fenomeno delle qualifiche è stato quel pilota che a Phillip Island non era in forma:
Pedrosa.
Dopo i risultati delle
prove libere, era lecito attendersi una grandissima prestazione di
Marquez, invece è stato il suo compagno di squadra (
Pedrosa) a stupire tutti, ottenendo una
prestazione che definire
incredibile è riduttivo.
Pedrosa, all'inizio della
Q2, ha disintegrato il
record 2014 di Marquez. Ora è di
Dani il miglior giro assoluto a Sepang:
1'59"053. Un tempo pazzesco, che avvicina quel
limite che in Malesia sembrava irraggiungibile:
1'58 alto.
Nonostante la
"sorpresa Pedrosa", a
Sepang era lecito aspettarsi delle
Honda velocissime e così è stato. In
Malesia le
RC213V volano basse, sia perché sui lunghi rettilinei del tracciato malese il
V4 Honda riesce a fare la differenza, sia perché a
Sepang la
Honda ha tanti dati e riferimenti per trovare sempre la
soluzione migliore.
Le
Yamaha sono più lontane, anni luce da
Pedrosa, diversi chilometri da
Marquez. Rossi è stato autore di una
prova maiuscola. Valentino, abbastanza lontano da Jorge durante le prove libere, nell'
ultimo giro della qualifica, grazie ad un
giro perfetto, è riuscito a beffare il compagno di squadra e rivale in campionato. Dal punto di vista psicologico è stato un
duro colpo per Lorenzo, che era sicuro di essere in prima fila. Poi, dopo essere rientrato ai box, gli è stato
negato l'accesso al parco chiuso (riservato ai primi tre). Solo in quel momento
Lorenzo ha capito di essere stato battuto e, dopo avere
scosso la testa, si è diretto verso il suo box.
Alle spalle di
Lorenzo, gli umani, tutti sopra il
muro dei 2'00". Il quinto posto sembrava territorio di
Iannone, invece, alla fine,
Crutchlow è riuscito ad essere un po' più veloce di
Andrea, il quale è stato un paio di decimi più veloce dell'altro Andrea,
Dovizioso, che dopo il
bruttissimo weekend australiano, sembra avere trovato la via d'uscita dal tunnel. Per
Dovizioso, però, il cammino è lungo, perché
Iannone sembra ancora lontano. Nel finale del turno c'è stata la caduta (senza conseguenze) di
Aleix Espargaró. Da segnalare l'
ottima prestazione di Barbera, che, con una
Ducati un po' vecchiotta si ha guadagnato l'accesso diretto in Q2 e il
decimo posto finale.
Qui potete leggere la
classifica della
Q2 della
MotoGP.
In
Q1 sono stati
Smith, Viñales, Redding e Petrucci ad animare il turno. Da segnalare l'ottima prestazione di
Bradl e dell'Aprilia, che lentamente si stanno avvicinando ai migliori della
Q1. In difficoltà
Hernandez, che nella seconda metà della stagione si sta allontanando da
Petrucci. Ottimo
Miller, combattivo e, nella prima parte del turno, a ridosso delle moto
Factory con una
Open. Purtroppo, alla fine del turno
Miller è caduto.
Nessun problema per il pilota, mentre sulla moto c'è stato un
principio d'incendio.
Viñales, dimostrandosi il pilota in crescita, il talento di cui tutti parlano, si è guadagnato l'accesso in
Q2, battendo
Smith, un pilota che ha molta più esperienza di
Maverick. Terzo posto per
Petrucci, che inizia a sentire il rumore del
V4 dell'Aprilia, quarta con
Bradl, a poco più di un decimo da
Danilo. Quinto posto per
Redding, velocissmo nella prima parte della pista,
mai troppo efficace nella seconda.
Qui potete leggere la
classifica della
Q1 della
MotoGP.
Twitter: @Hokutonoken_79