Jorge Lorenzo allo scoperto

Jorge Lorenzo allo scoperto
Vuole il mondiale a tutti i costi e questo lo possiamo capire, ma vorrebbe anche di essere il giudice unico della MotoGP, dettare lui le sanzioni

Redazione

04.11.2015 ( Aggiornata il 04.11.2015 10:54 )

di Stefano Saragoni Ora che ha gettato la maschera, Jorge Lorenzo non si ferma più. Vuole il mondiale a tutti i costi e questo lo possiamo capire, ma vorrebbe anche essere il giudice unico della MotoGP, dettare lui le sanzioni. E non accetta che qualcuno intralci il suo lavoro. A Sepang, dopo il pollice verso sul podio, ha protestato perché a Rossi non sono stati tolti i 16 punti del terzo posto. Sanzione dovuta. Si sentiva in diritto di andare a Valencia in testa alla classifica. Non gli basta che il suo rivale nella corsa al titolo parta dall’ultima fila nel GP decisivo. Le Honda potrebbero rivelarsi imbattibili e Rossi risalire fino al sesto posto. A quel punto finire terzo non gli basterebbe. Questa possibilità non lo fa dormire tranquillo. E poi c’è il ricorso di Rossi al TAS (il tribunale arbitrale dello sport), che venerdì potrebbe ammorbidire la decisione della Direzione Gara. Una cosa inaccettabile. Per questo Lorenzo ha fatto domanda ufficiale di partecipare al giudizio. Ma la sua richiesta di inserirsi nel “processo” come “parte civile” è stata rigettata. Ed eccolo lanciarsi in un altro comunicato stampa dove evidenzia il fatto di essere “la terza parte che può venire pregiudicata dalla decisione dell’arbitro”. Una cosa inaccettabile, visto che lui “sta lottando per il mondiale con fair play e un comportamento esemplare in pista”. Jorge ha fatto bene a non aggiungere… e fuori dalla pista, ma si è premurato di far sapere che è buono e rispettoso della legge, e per questo motivo in nessun caso farà ricorso contro la decisione del TAS e non ha neppure mai pensato di chiedere una sanzione più severa. Ma come, non è lui che voleva togliere a Rossi i 16 punti di Sepang? C’è qualcosa che stride… Una cosa è certa. La Yamaha a Valencia e ancora di più nel 2016 avrà a mano una bella patata bollente. Altro che muro…

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