di Riccardo Piergentili
Valentino Rossi ha perso il
titolo iridato dopo essere stato
in testa alla classifica mondiale per tutta la stagione. Dovrebbe essere
arrabbiato (e sicuramente lo è) ma sembra il pilota più
sereno, perché dopo il
GP Valencia è consapevole che
tutti hanno capito quello che è accaduto in pista, da
Philip Island in avanti.
Nel dopo gara di Valencia,
Jorge Lorenzo ha dichiarato che
Marquez lo ha rispettato perché lui
(Lorenzo) era in lotta per il mondiale
(leggi qui) ma è anche accaduto che
Carmelo Ezpeleta, il numero uno della
Dorna, si è avvicinato a Rossi, come se gli volesse
chiedere scusa, mentre
Valentino gli ripeteva
"Cosa ti avevo detto? Te l'avevo detto giovedì o no?!".
Mai si era visto
Ezpeleta con quell'espressione. Raramente si era visto
Ezpeleta nella zona delle interviste in quei momenti. Insomma, alla fine
Marquez ha vinto la sua guerra personale con
Rossi. La resa dei conti c'è stata ma l'
immagine di Valentino è
più solida che mai, mentre
Marc, da ora in avanti, dovrà dimostrare di
maturare come
uomo, oltre che come
pilota.
Valentino Rossi (quarto classificato al GP Valencia della MotoGP):
"È stata una gara davvero bella, dove sono stato sempre competitivo e non ho mai sbagliato. Nella seconda metà del campionato Jorge è stato molto bravo, però, fin quando le cose sono andate avanti normalmente, avevo 18 punti di vantaggio. Da Phillip Island, però, Marquez ha iniziato a fare il guardia spalle di Lorenzo ed è stato triste. A quel punto ho dovuto lottare con due piloti, tra parentesi molto forti. Sono contento perché oggi tutti hanno visto qual era il piano. Mi dispiace, perché il nostro sport ha fatto una brutta figura. Continuo a non capire il comportamento della Honda, che ha avvantaggiato una Yamaha ed ha impedito ad una RC213V ufficiale di vincere una gara. Qui a Valencia, infatti, Marquez non ha mai attaccato Lorenzo, mentre ha quasi buttato fuori pista il compagno di squadra, Pedrosa. Penso che Lorenzo non dovrebbe essere molto contento, perché questa MotoGP è diventata come il Cross delle Nazioni. Lorenzo ha meno colpe di Marquez, perché Jorge non avrebbe mai fatto quello che ha fatto Marc in pista. Però, alla fine, dopo quello che Jorge ha fatto fuori dalla pista, lo considero come Marquez. Gli spagnoli hanno fatto il biscottone, un po' come nel calcio, dove alla fine della stagione le squadre si mettono d'accordo per non andare in serie B. Mi aspettavo che sarebbe andata così. Ho solo un grandissimo rimpianto, la gara di Phillip Island, dove ero veloce e dove avrei potuto battere Lorenzo e chiudere il mondiale. In Australia c'è stato un bivio, dopo il quale non era possibile tornare indietro".
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