Lorenzo: "Mai così tanta pressione"

Lorenzo: "Mai così tanta pressione"
"Se non sei forte mentalmente e fisicamente non puoi ottenere questo tipo di risultati contro tre generazioni di campioni", dice Lorenzo

Redazione

17.11.2015 ( Aggiornata il 17.11.2015 09:12 )

A pochi giorni dalla conquista del quinto titolo mondiale Jorge Lorenzo ha parlato della sua incredibile stagione.

“Abbiamo iniziato un allenamento molto duro più o meno l'inizio del 2014, perché non ero al meglio della forma. A poco a poco sono migliorato e sono arrivato nel 2015 più preparato e su una moto più competitiva rispetto alla stagione precedente", dice Jorge Lorenzo, che inizia a ripercorrere la stagione. “In Qatar c’è stato l’inconveniente del casco che ma ha fatto perdere la visuale negli ultimi giri, a Austin ero malato e stavo assumendo antibiotici, in Argentina non siamo mai andati velocemente in tutto il weekend e abbiamo deciso per le gomme morbide mentre la scelta giusta era la gomma dura. Mi sono ritrovato 29 punti dietro il leader del Campionato e avevo bisogno di reagire al più presto, così a Jerez mi sono detto 'ok Jorge, devi solo andare lì e guidare al meglio, senza pensare, solo seguendo il tuo istinto' e questo è quello che ho fatto! Ha funzionato tutto alla perfezione e da lì è stato l’inizio di tutto.” “In alcuni momento della stagione ho pensato che il Campionato fosse compromesso. Il primo è stato dopo l’Argentina appunto, quando ero 29 punti dietro e l’altro dopo Misano. Si arriva in una pista mercoledì e fino a domenica il tempo è perfetto, poi quando si deve correre piove. È lì che avevamo perso punti ... ero un po' frustrato, sì. Ma non ho mai mollato e l'incidente di Misano è stato un momento-chiave, sul quale mi sono concentrato per la vittoria finale.” “Valentino è stato sempre molto intelligente nel parlare ai media, ma non si può avere sempre ragione. Devi capire cos’è la cosa migliore da fare o da dire. È ovvio che i rapporti siano diventati un po' più tesi, specialmente dopo Sepang, dove entrambi abbiamo espresso la nostra opinione. Penso che il passato si dimentica e in futuro tutto tornerà alla normalità.” “Prima di arrivare a Valencia ho detto alla mia squadra su WhatsApp “Ok ragazzi, dobbiamo fare il miglior weekend della nostra vita, in tutti i sensi”, e lo abbiamo fatto. Non credo di essermi mai trovato in una situazione più difficile in passato, con così tanta pressione. Sapevo che Valentino sarebbe finito quarto e che se Marc o Dani mi passavano, il mondiale era perso. Mi sono messo a pregare che non accadesse nulla. Ma non immaginavo che anche loro avevano gli stessi problemi con l’anteriore a fine gara e abbiamo vinto gara e Campionato all’ultimo round! Nella maniera più drammatica ed emozionante.” "Non ho mai pianto sulla moto, in tutta la mia vita, ma stavolta era speciale perché sapevo quanti sacrifici avevo fatto. Una volta concluso, non realizzi subito. Poi, col passare delle ore, capisci che hai vinto un Campionato, in una grandissima stagione, in una condizione difficile da superare. Non abbiamo mollato, le abbiamo provate tutte, e alla fine ogni sforzo ne è valso la pena.” “L'unica cosa che posso dire è che sono stato il ​​pilota con più vittorie quest’anno, cinque pole position, oltre duecentosettanta giri in testa alla gara contro i cinquanta di Valentino e tante altre sessioni di libere sempre leader, in prima posizione ... E poi arriviamo a Valencia e di colpo arrivano: pole position, giro veloce in gara e vittoria. La maniera più difficile e consistente di dimostrare a tutti che mi sono meritato il titolo mondiale.” “A parte l’anno scorso in cui ho concluso al terzo posto finale, nelle stagioni 2009-2015 ho sempre chiuso al primo o al secondo posto. Se non sei forte mentalmente e fisicamente non puoi ottenere questo tipo di risultati. Mi sento orgoglioso di essere per così tanti anni a questi livelli, e di competere contro tre generazione di campioni: come Marc (Marquez), Casey (Stoner) e Valentino (Rossi). Per me questi tre piloti sono i più forti del XXI secolo”.

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