Pramac: le pagelle di Guidotti

Pramac: le pagelle di Guidotti
"Al nostro team do un otto, a Petrucci otto e mezzo, perché ha bruciato le tappe, diventando subito competitivo", dice Guidotti, team manager Pramac

Redazione

18.11.2015 ( Aggiornata il 18.11.2015 13:24 )

Il Team Manager dell’Octo Pramac Racing, Francesco Guidotti, ha dato i voti sull’appassionante annata appena conclusasi. Ecco le sue "pagelle" al proprio team e ai suoi piloti Danilo Petrucci e Yonny Hernandez, compresi i test di Valencia. La stagione del team - Voto 8 "Abbiamo ottenuto un fantastico podio e siamo riusciti a stare con costanza nella Top 10 con almeno uno dei due piloti. Per questo il voto non può che essere alto. Ci eravamo resi conto già dai test invernali che il livello generale sarebbe stato molto più alto e che la competizione per la Top 10 sarebbe cresciuta tantissimo. Alla luce di questo essere riusciti ad ottenere questi risultati ci regala ancor più soddisfazione. La ciliegina di Silverstone rende poi speciale questa stagione. Sono certo che l’affiatamento tra i due gruppi di lavoro e il costante supporto di Ducati abbia contribuito ad ottenere questi risultati creando un clima sereno e stimolante fin dai primi giorni". La stagione di Danilo Petrucci - Voto 8,5 "Ha bruciato le tappe raggiungendo con largo anticipo quella competitività che sarebbe stato lecito attendersi più avanti nella stagione. Ha mostrato grande capacità di adattamento alla nuova tipologia di moto e al metodo di lavoro e questo gli ha permesso di trovare gran velocità sia sul passo gara che nel tempo sul giro. Sicuramente la determinazione che lo ha portato alla MotoGp lo ha aiutato anche in questa stagione in cui per lui era importante dimostrare di poter competere ad alti livelli. E non ci dimentichiamo che è riuscito a stare davanti a piloti di squadre ufficiali in molti GP e nella classifica finale". La stagione di Yonny Hernandez - Voto 6.5 "E’ partito alla grande con la gara in Qatar in cui è stato a lungo con i primi partendo dalla seconda fila. Poi tre GP difficili caratterizzati da un problema tecnico (Argentina) e due cadute (Austin e Barcellona) lo hanno rallentato molto nella prima parte della stagione limitando quella crescita che sembrava potesse essere in linea con le nostre attese. Si è ritrovato in una zona di classifica in cui non si aspettava di stare e questo ha probabilmente incrinato la sua determinazione. Da quel momento non è riuscito a replicare con costanza nel passo gara la velocità che ha dimostrato di poter avere nelle qualifiche che lo hanno visto spesso protagonista". I test di Valencia "E’ impossibile dare un voto ma le sensazioni sono state molto buone, sia in pista che fuori. Scott, per esempio: dopo un solo giorno di test sembrava che lavorasse con noi da mesi. Con il team è nata subito grande chimica. Il risultato del test è poco indicativo perché le condizioni non erano uguali per tutti: c’è chi non ha usato il pacchetto elettronica 2016, chi ha girato con le moto 2015 e le gomme nuove che devono ancora essere ben comprese dai piloti. Danilo voleva capire bene proprio la reazione delle gomme oltre che il comportamento della moto che ha provato per la prima volta. L’elettronica nuova non lo ha particolarmente entusiasmato quindi ha lavorato con la giusta cautela. Scott era molto motivato perché questo cambio di scenario lo aspettava da tempo. Chiaramente per valutare le prestazioni dobbiamo aspettare qualche giorno in più trascorso in pista. Già i test di Jerez potranno essere più indicativi".

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