De Angelis: Torno in pista!

De Angelis: Torno in pista!
"L'incidente mi ha insegnato che questo sport è la mia vita. Io sono un pilota e nient'altro", ricorda De Angelis

Redazione

18.12.2015 ( Aggiornata il 18.12.2015 12:32 )

E' fuor di dubbio che con l'incidente di Motegi Alex De Angelis abbia vissuto il momento più difficile della sua vita, ed è stato anche il momento di maggior tensione di tutta la stagione della MotoGP. Ma ora il peggio è passato e dal 25 ottobre Alex ha potuto cominciare la sua riabilitazione e addirittura non ha voluto mancare al GP di Valencia, anche se soltanto come spetattore. Due mesi dopo il suo incidente, Alex De Angelis ha soltanto un obiettivo: quello di tornare in sella il prima possibile e di essere in piena forma per il primo GP della stagione, in Qatar. Del recupero di Alex De Angelis si è occupato anche GPOne.com, che ha fatto una lunga intervista con il pilota sanmarinese. "Mi alleno ogni giorno e sono tornato anche in mountain bike. Devo fare ancora un esame alla schiena, per vedere se è tutto in ordine, e se posso tornare ad allenarmi con il Motocross o con il Dirt Track. "L'inverno è sempre lungo per noi piloti", continua De Angelis. "Perché noi viviamo sempre con l'adrenalina. Non posso più aspettare e non vedo l'ora di tornare in sella. Ho ancora qualche dolore, ma niente di preoccupante, occorre soltanto allenare bene la muscolatura. Il mio obiettivo è tornare in forma per correre la prima gara in Qatar e senz'altro parteciperò ai test di Sepang". Il rapido recupero del trentunenne sanmarinese è notevole. "Per fortuna, io non sono un esperto medico, ma ho visto la sorpresa negli occhi di molte persone e dei medici di San Marino e della Clinica Mobile che mi hanno intensamente supportato", aggiunge Alex. "Io ho seguito i consigli del dottor Costa: 'Quando ti sente in grado di fare qualcosa perché non dovresti farlo?' Ho molta forza di volontà e ho corso qualche rischio. Sapevo che le mie ferite non erano solo dolorose ma anche pericoloso. Eppure ho voluto alzarmi dal letto appena ho potuto. Adesso mi manca solo la forza nel  braccio destro. E' una cosa normale, i nervi hanno subito un duro colpo. Ci vuole tempo". Ti ricordi del tuo incidente? "No, niente. Nei primi giorni non ricordavo nemmeno il venerdì, poi mi è tornato il ricordo di quel giorno, ma del sabato ho un vuoto. Non è stato facile quando mi sono svegliato, perché i medici mi hanno detto che non potevo muovermi. Ero stordito dai sedativi. Poi quando hanno smesso con la morfina, i dolori erano molto forti. E io chiedevo ai medici quando avrei potuto tornare a camminare, a ridere e a correre". Hai pensato di ritirarti dalle corse? "Il venerdì dopo l'incidente ho guardato il GP della Malesia sul mio cellulare. Mentre guardavo gli altri piloti correre, ho capito che non mi sarei fermato".  Che cosa ti ha insegnato questa esperienza?  "Mi ha confermato che questo sport è la mia vita, e quanto amo le moto. Io sono un pilota e nient'altro. Inoltre, mi sono reso conto di quante persone mi amano e che ho molti amici.      

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