Stoner: collaudatore o pilota?

Stoner: collaudatore o pilota?
Le dichiarazioni del pilota australiano fanno luce sul reale progetto che c’è dietro l’arrivo di Casey Stoner a Borgo Panigale.

Redazione

13.01.2016 ( Aggiornata il 13.01.2016 18:32 )

di Riccardo Piergentili Ducati avrebbe ingaggiato Casey Stoner con l’intenzione di farlo gareggiare. Lo ha dichiarato il pilota australiano. Si supponeva che Ducati avesse cercato e corteggiato Stoner per utilizzarlo come pilota, però ora le ipotesi diventano delle verità, dato che è stato l’australiano a confermarlo. IL PROGETTO PRENDE FORMA - Pian piano, quindi, il piano della Ducati sta diventando più chiaro: per riportare Stoner in gara bisogna innanzitutto coccolarlo, assecondarlo, farlo divertire in moto e farlo sentire parte di una famiglia. Per ora Stoner vuole fare il collaudatore e non bisogna chiedergli di più, anche se l’obiettivo è molto più ambizioso. VERSO IL RITORNO IN GARA - Casey, però, sa benissimo il motivo per cui Ducati l’ha voluto e Ducati sa benissimo perché Stoner ha accettato l’incarico. Lo scorso anno Casey avrebbe voluto gareggiare, al Grand Prix of The Americas, in Texas, ma la Honda ha detto no. In Stoner, quindi, c’è ancora la voglia di competere, l’istinto del pilota, la voglia di provare l’adrenalina delle corse. Magari non vuole affrontare una stagione in MotoGP, però potrebbe essere schierato come wild card, il passo intermedio che separa il collaudatore dal pilota a tempo pieno. COSA VUOLE DAVVERO LA DUCATI? - Bisognerà capire se la Ducati è davvero una moto competitiva e bisognerà anche capire se Stoner è competitivo, dopo tanti anni di assenza dalla MotoGP. Sta di fatto che l’operazione Stoner-Ducati sembra ormai essere chiara. Casey vuole gradualmente rimettersi in gioco e la Ducati vuole verificare se ha bisogno di una moto migliore o di un pilota in grado di regalare alla Desmosedici GP quei decimi che, in alcune piste, la separano dal gradino più alto del podio. Perché nel 2016, in qualche modo, Ducati dovrà ottenere una vittoria. “PILOTA MALEDETTO” - Casey Stoner è anche un pilota che, oltre ad essere velocissimo, è anche un personaggio in grado di catturare l’attenzione del pubblico. Stoner non è un fenomeno mediatico paragonabile a Valentino Rossi, però è il prototipo del “pilota maledetto” (quello molto talentuoso ma vittima del proprio carattere) che ai motociclisti piace. IL CAMPIONE E IL BUSINESS - In questo momento, in cui in MotoGP le polemiche hanno preso il posto dello sport, forse uno come Stoner potrebbe essere utile alla Dorna, oltre che alla Ducati. Indubbiamente non c’è mai stato tanto interesse intorno a un pilota rimasto fuori dalle piste e dal paddock per così tanto tempo e questo spiega che Casey è considerato da tutti un fuoriclasse ma anche che potrebbe essere una fonte di business per chi gestisce la MotoGP... Twitter: @Hokutonoken_79

  • Link copiato

Commenti

Leggi motosprint su tutti i tuoi dispositivi