MotoGP Austin, libere1: Marquez “martello”

di Federico Porrozzi Ieri, in occasione della conferenza stampa, Marc Marquez aveva dichiarato di avere qualche dubbio sul prosieguo della “storia d’amore” tra la sua Honda e Austin. Il dominatore degli ultimi GP americani, temeva l’accelerazione non all’altezza degli avversari e il comportamento delle gomme. LORENZO RESISTE - Tutto rientrato, la love story continua. Anzi, va a gonfie vele. Lo spagnolo ha centrato il miglior tempo al termine delle prime libere (2’04”953), strapazzando gli avversari. Quasi tutti, perché se sul “passo” è sembrato avere pochi rivali, sul giro secco a tenergli testa è stato il solo Jorge Lorenzo. L’alfiere Yamaha, che a breve dovrebbe firmare per la Ducati, è tornato in sintonia con la sua M1 dopo la scivolata argentina e si è fermato a due decimi dal connazionale. POKER DUCATI - Alle loro spalle, un “tripudio” Ducati: ben quattro a caratterizzare dalla terza alla sesta posizione. Comanda il plotone rosso Andrea Iannone (a sei decimi e con una Ducati quasi in “fiamme” a causa dello scarico che ha surriscaldato le plastiche della carena), seguito da Hector Barbera, Andrea Dovizioso e Scott Redding. ROSSI DIETRO - Rossi ha chiuso settimo, a un secondo e tre decimi da Marquez. E’ stato uno dei più veloci fino al rush finale ma ha dimostrato di avere già tutte le carte in regola per fare un’altra partenza come quella di Rio Hondo. Nella top ten anche Hernandez, Vinales con la Suzuki e Dani Pedrosa. Da segnalare la scivolata di Jack Miller, che ha preso una brutta botta alla caviglia destra già infortunata.