Dani Pedrosa, l’invisibile concreto

Riservato, gentile ed educato. Non è per le sue misure da “fantino” che Dani Pedrosa passa quasi inosservato nel paddock sempre più “caldo” della MotoGP. E’ per il suo modo di essere, che ha per carattere poco del protagonista e molto del comprimario. Dani quasi sparisce in mezzo ai tre piloti buoni per lo “show”, ovvero Marquez, Lorenzo e Rossi. 

NIENTE POLEMICHE - Nonostante fosse (ed è ancora) il compagno di squadra del pilota più criticato del 2015, non ha mai partecipato al “giochino” delle accuse. Ha sempre fatto suo, a testa bassa e con concretezza. Pensando alla sua metà del box, come gli capita ormai da anni. Un comportamento, in pista e fuori, che gli ha permesso di strappare ancora una volta un nuovo, ennesimo contratto con la Honda.

SEMPRE AL TOP - Meritato? In dieci anni (finiti) di onorata carriera nella MotoGP, tutti da ufficiale della Casa alata, ha chiuso tre volte da vice-campione del mondo, tre volte terzo e tre volte quarto. Tirate un po’ voi le somme…
Quest’anno ha iniziato come sempre: con grande umiltà e una buona dose di sostanza: su sette gare disputate, due podi, tre quarti e un quinto posto. Nelle ultime gare è sembrato poter correre più vicino ai tre “big” della MotoGP. Domenica scorsa, a Barcellona, la sua esperienza e la sua grande calma gli hanno permesso di rimanere freddo tutte le volte in cui Vinales ha cercato di passarlo. Arrivando sempre lungo.

LONTANO DAI RIFLETTORI - Il massimo del suo gesto di stizza è stato lo scuotere in casco in segno negativo. Più che preoccuparsi di Vinales, ha pensato a conservare le gomme per il finale di gara. Una strategia vincente, per uno dei piloti più maturi (corre da 16 stagioni) del Motomondiale. Per arrivare al livello dei tre “attori protagonisti” serve qualcosa in più. Dani cercherà di trovarlo nel solito modo: lavorando lontano dai riflettori. E dalle polemiche…