MotoGP Austria: Rossi, Marquez e Lorenzo salgono sul Ring

MotoGP Austria: Rossi, Marquez e Lorenzo salgono sul Ring

Il 14 agosto il Motomondiale torna in Austria dopo 20 anni: l'unico ad aver corso in carriera a Salisburgo è Rossi ma l'esperienza non sarà di grande aiuto

Francesco Colla

09.08.2016 16:12

Il primo a vincere il GP d’Austria era stato Agostini su MV Agusta nel ‘71, l’ultimo Mick Doohan con la Honda nel ’94. Poi niente più Salzburgring. Nel ’96 e nel ‘97 il momentaneo passaggio all’A1 Ring, sfortunato antenato del Red Bull Ring che domenica 14 agosto ospita l’esordio della MotoGP in Osterreich. Esordio, perché di fatto la nuova classe regina non ha mai corso nel paese di Mozart e l’unico pilota talmente “esperto” da aver preso parte a un GP d’Austria è Valentino Rossi, terzo al traguardo dell’A1 Ring vent’anni fa in sella all’Aprilia 125. Era il primo podio della carriera del 9 volte campione del mondo, bissato la stagione successiva con un secondo posto alle spalle di Ueda.

Ma il pesarese non sarà in vantaggio rispetto agli avversari, il Red Bull Ring è un tracciato completamente diverso da quello di metà anni ’90. Che era una pista nettamente favorevole alla Honda, Casa capace di assicurarsi tutte e sei le gare corse al Ring (2 per ognuna delle tre classi), nel succitato biennio. E a proposito di statistiche e di Casa dell’Ala, se Marquez vincesse in Austria raggiungerebbe proprio la leggenda Doohan a quota 54 successi.

Tuttavia la battaglia si prospetta intensa. La conformazione del circuito attuale, “un banco prova motore a cielo aperto”, sembra fatta apposta per esaltare le qualità delle Ducati: 4,318 km di lunghezza, 10 curve (3 a sinistra e 7 a destra) con lunghi rettilinei e brusche staccate. Chissà che Dovizioso o Iannone non riescano a regalare a Borgo Panigale la prima vittoria della stagione. 

Honda, Ducati e ovviamente Yamaha. Rossi e Lorenzo sono sempre tra i favoriti e il pesarese, terzo in classifica dietro al compagno di squadra, ambirebbe ad accorciare le distanze: “E’ un circuito molto particolareaveva commentato il Dottore dopo il primo giorno di test al Ring - Perché è veramente molto veloce, dove passi un sacco di tempo con il gas spalancato. Rispetto ad altri circuiti ha meno curve, dieci contro quindici, per cui è molto veloce e per noi non è il tracciato ideale perché in queste situazioni soffriamo abbastanza”. 

 

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