MotoGP Austria, tutti temono Ducati, incognita gomme

MotoGP Austria, tutti temono Ducati, incognita gomme

I piloti Yamaha e Honda temono le potenzialità delle Desmo di Dovizioso e Iannone. Lorenzo spera di usarle per distanziare le Honda

Francesco Colla

11.08.2016 18:20

Un nuovo Gran Premio è sempre un evento e c’è grande attesa, dopo 20 anni di assenza, per il ritorno del Motomondiale in Austria. Non solo sulle tribune, che domenica al Red Bull Ring saranno gremite, ma anche in griglia di partenza. Spielberg è un territorio sconosciuto per quasi tutti i piloti e le incognite non mancano.

Valentino Rossi è l’unico ad aver corso in Austria agli albori della sua carriera ("correvamo ancora con le bighe" ha scherzato il numero 46), e sull’allora A1 Ring conquistò il suo primo podio in 125.  Il pesarese è terzo in classifica generale e dopo la deludente prova in Germania deve cercare di accorciare le distanze da Lorenzo e Marquez: “Da domani inizierà un momento importante della stagione, abbiamo 4 gare in 5 settimane – ha commentato il campione Yamaha durante la consueta conferenza stampa del giovedì – Ma è meglio così perché dopo Barcellona ci sono state pause troppo lunghe. Il Red Bull Ring è un circuito interessante, qui abbiamo fatto qualche test per provare la pista: l’asfalto è nuovo, ha un ottima aderenza, è piatto e senza saliscendi. E’ una pista molto veloce e per molto tempo si va a gas spalancato”.

Nei test le Ducati hanno particolarmente brillato e Spielberg potrebbe rimescolare le carte. Jorge Lorenzo spera di scattare davanti e che le Desmosedici si frappongano tra la sua Yamaha e la Honda di Marc Marquez: “Domani vedremo se saremo riusciti ad avvicinarci alle Ducati che nei test erano molto veloci. Normalmente ci sono piste Honda e piste Yamaha, avere un’altra casa con piste favorevoli è un fattore nuovo e dovrebbe essere positivo per il campionato. Se le Ducati arrivano davanti a Marquez e io vinco sarà buono per la classifica, ovvio”. 

Il compagno di squadra Rossi ricorda però che le Honda ufficiali non hanno partecipato ai test e le prestazioni di Marquez e Pedrosa sono un’incognita: “Sarà difficile arrivare davanti mettendo le Ducati davanti alle Honda. Inoltre nei test non c’erano le Honda ufficiali e quindi non conosciamo il loro potenziale”. 

Marquez sarà con ogni probabilità un altro grande protagonista del fine settimana. E’ al comando della classifica generale e una vittoria a Spielberg potrebbe dare il là definitivo alla cavalcata verso il titolo: “Attendo con impazienza la seconda parte della stagione. Vedremo come vai su questo nuovo circuito, dovremo lavorare sodo adattando assetto ed elettronica per avvicinarci ai piloti Ducati che durante i test sono stati molto veloci. Credo sarà una gara interessante, ci sono tratti in cui siamo avvantaggiati, altri meno”.

Il “sorvegliato speciale” Andrea Dovizioso, che domenica correrà il GP numero 250 in carriera, ammette il vantaggio potenziale ma sottolinea che gli inediti pneumatici asimmetrici rappresentano un altro punto di domanda: “La nostra moto è molto adatta perché è molto forte in rettilineo e nei test tutti i piloti ducati sono stati veloci. Sono fiducioso ma so anche quanto sono veloci i nostri avversari veloci. La gara sempre diversa dai test, bisogna lavorare per 20 giri, inoltre le gomme saranno diverse rispetto ai test”. In pista ci sarà anche Casey Stoner che può dare una mano a Dovi e Iannone “cercando di dare qualche suggerimento sulle traiettorie osservando anche gli altri piloti, ma ogni pilota è differente e lui usa un assetto molto diverso dal mio”.

Alla conferenza stampa ha tenuto banco anche il tema sicurezza, in seguito alla decisione di Uncini (in qualità di responsabile della sicurezza) di restringere di tre metri la curva 10, l’ultima del tracciato, per ridurre la velocità in uscita. Jorge Lorenzo è stato tra i principali sostenitori della modifica: “Ero preoccupato per la curva 10, che è stata ristretta di circa tre metri in modo che le moto passino più lontane dai muri”. Il tragico incidente di Luis Salom è nella mente di tutti i piloti e Rossi dice la sua sull’accaduto: "Quando ho visto l’incidente ero sicuro che la moto avesse avuto problemi. Ma se non ne ha avuti significa che il problema è più grosso e che quella curva è pericolosa e che la via di fuga non è sufficiente. E se non lo è stata per la Moto2 per la MotoGP lo è ancora meno. Dire che non ci sono saliscendi su quella pista è una pagliacciata ma Salom è stato anche molto sfortunato”. 

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