MotoGP Misano: Iannone furioso con i medici

MotoGP Misano: Iannone furioso con i medici

Il pilota Ducati deluso dopo lo stop forzato: “Non capisco perché alcuni medici mi hanno dichiarato non idoneo a correre senza confrontarsi con me”

10.09.2016 10:22

MISANO ADRIATICO - Andrea Iannone è furioso. Sul suo volto si notano chiaramente la delusione ma anche la rabbia per quello che è accaduto. Iannone, infatti, voleva tornare in sella, anche per fare solo pochi giri e ritrovare il feeling con la moto e con la pista. Avrebbe voluto concordare cosa fare con i medici ma, secondo lui, non tutti si sono comportati nello stesso modo e soprattutto non tutti hanno parlato con lui prima di diffondere notizie sulla sua idoneità a gareggiare.

“Angel Charte (Direttore del centro medico della MotoGP, ndr) capisce cosa proviamo noi piloti dopo una caduta e dopo un infortunio. - Ha commentato in una conferenza stampa ristretta dopo l'ufficializzazione dello stop -  È stato lui a farmi fare degli accertamenti all’ospedale di Cesena ed è stato lui a rimandare a questa mattina la decisione riguardante la mia idoneità a gareggiare. Non capisco per quale motivo altri medici, senza confrontarsi con me, mi abbiano subito definito non idoneo a correre. Impedire a un pilota di correre un gran premio, o semplicemente di tornare in sella per un turno di prova o per pochi giri, è una decisione importante, che in questo caso tutti i medici avrebbero dovuto concordare con me. Così non è stato, così prima sono stato definito non idoneo, poi “rivedibile” e infine, questa mattina, nuovamente non idoneo”. 

Iannone ha anche spiegato perché avrebbe voluto gareggiare: Questo sarebbe dovuto essere il mio ultimo gran premio in Italia, in sella alla Ducati. Avrei voluto correre davanti al mio pubblico invece non potrò farlo. Ci può stare, però la modalità con cui è successo non mi è piaciuta. Tutti i medici hanno studiato nelle stesse università, pertanto loro dovrebbero prendere le stesse decisioni”.

Infine, il futuro, ovvero la tappa di Aragon: Al 90% sarò ad Aragon, però non posso essere certo di nulla. Anche qui avrei voluto tornare in sella per capire le mie sensazioni, invece non ho potuto farlo. Capisco che è stata presa una decisione per salvaguardare la mia salute ma io sono il primo a volermi bene e non avrei mai fatto nulla di rischiso. Solo io posso sapere il dolore che provo e come mi sento, pertanto tutti avrebbero interpellarmi”.

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