Ducati, il bilancio di 10 anni di MotoGP

Ducati, il bilancio di 10 anni di MotoGP

Nel 2007 Casey Stoner vinceva il titolo iridato della MotoGP con Ducati. Dopo tre anni di lavoro, a Sepang Dovizioso ha riportato la "rossa" sul gradino più alto

Redazione

04.11.2016 15:02

L’attesa è finita per Andrea Dovizioso. che da tre anni puntava alla vittoria con la Ducati, collezionando esperienza e risultati positivi: a ottobre sulla pista di Sepang, il pilota romagnolo ha vinto in modo perfetto.

Nonostante un inizio di stagione caratterizzato dalle difficoltà, qualche errore e anche dalla sfortuna la prima vittoria dell'ano era arrivata ad agosto, quando Andrea Iannone ha vinto il GP d’Austria davanti al compagno di box Dovizioso. 

Tra gli artefici principali di questo lavoro è Luigi Dall’Igna, direttore generale Ducati Corse. Nella presentazione della stagione 2016 a Borgo Panigale si capisce che la volontà e la possibilità di vincere sono tante e quello che era l'obiettivo si concretizza segnando la svolta.

Era il 2007 quando Casey Stoner vinceva il sul primo titolo iridato e il successo in Campionato del Mondo MotoGP è arrivato in sella alla Ducati. Il binomio è divento storico, di quelli leggendari e ancora oggi vive, visto che il pilota australiano è ancora su quella moto ma come collaudatore. Ducati nella classe regina del campionato motociclistico più famoso al mondo è una scommessa.

La Casa di Borgo Panigale lavorava a quella vittoria già da sei anni, dal 2001.

Dopo quel giorno al Twing Ring dove Stoner arrivò sesto e vinse Loris Capirossi, secondo pilota è stato segnato da alti e bassi fino al 2016 dove il doppio successo di Andrea Iannone e Andrea Dovizioso ha riportato il motore desmodromico alla vittoria.

Tra le tappe fondamentali c'è la stagione 2010, l’ultima di Stoner come pilota che regalò a Ducati l’ultima vittoria di un GP nella sua gara di casa a Phillip Island. Il secondo pilota è l’americano Nicky Hayden, campione del mondo nel 2006.

Con il passaggio di Stoner alla Honda arriva l’annuncio che Valentino Rossi, il campione per eccellenza, nel 2011 sarà pilota Ducati. È il sogno che si avvera, una moto italiana, che era tornata a far sventolare il tricolore in cima al mondo dopo 33 anni dall’ultimo successo di MV Agusta con in sella un pilota italiano, per giunta il migliore di tutti.

Ma la prima stagione del binomio Rossi-Ducati si rivela diversa dalle aspettative e dai desideri e così quella successiva del 2012. . Al posto di Rossi si sceglie Andrea Dovizioso mentre dal 2015 la squadra diventa tutta italiana con il forlivese affiancato da Andrea Iannone, già ducatista con la scuderia satellite Pramac.

Dal 2013 al 2016 si evolvono le moto, la Ducati Desmosedici GP14 diventa GP14.2 poi GP15 e infine DesmosediciGP; un nome unico che simboleggia la svolta e, forse, l’arrivo di qualcosa. Già si intuisce che la strada è ancora quella giusta grazie ad una serie di arrivi a podio; memorabile è l’1-2 siglato al GP del Qatar in apertura del 2015.

Quest'anno manca ancora la gara di Valencia per portare a termine la stagione, ma la certezza di questo 2016 è che la Ducati è tornata a competere con le rivali nipponiche.

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