MotoGP 2016: una stagione straordinaria per 9 motivi

MotoGP 2016: una stagione straordinaria per 9 motivi

In 68 anni di motomondiale, non si erano mai visti 9 vincitori diversi, otto dei quali in fila. E poi quelle vittorie dei privati...

29.12.2016 14:20

Il 2016 sta volgendo al termine: un anno straordinario per la classe regina del Motomondiale, con la vittoria di 9 diversi piloti. Una cosa che non era mai successa in tanti anni di competizioni iridate. MotoGP.com ha delineato una serie di motivi per i quali la stagione trascorsa sarà da ricordare, e forse il 2017 ancora di più...

Nove diversi vincitori - in 68 anni di gare nella classe regina non era mai successo. Eppure è così. I protagonisti sono stati Jorge Lorenzo e Valentino Rossi (Yamaha), Jack Miller (Marc VDS), Marc Marquez e Dani Pedrosa (Honda), Cal Crutchlow (LCR Honda), Andrea Iannone e Andrea Dovizioso (Ducati) e Maverick Vinales (Suzuki).

Otto diversi vincitori di fila - Quando Lorenzo ha vinto al fotofinish al Mugello è stato solo il punto di partenza di sette gare straordinarie, ciascuna con un vincitore diverso: una serie conclusa da Dani Pedrosa, trionfatore a Misano.

Quattro diversi Costruttori vincenti - E' stata Yamaha a iniziare la serie di vittorie, con Lorenzo, in Qatar, poi Honda con Marquez in Argentina e nel Texas. E poi Iannone con Ducati, che non vinceva dal 2010, sguito da Andrea Dovizioso a Sepang. Infine una vittoria per Suzuki a Silverstone con Maverich Vinales al suo primo successo in MotoGP.

Piloti privati vincenti - Prima del 2016 bisognava risalire fino alla gara dell'Estoril del 2006 per trovare un pilota privato vincente: allora era stato Toni Elias. In questa stagione Jack Miller è stato capace di scrivere il suo nome nell'albo dei record, conquistando la vittoria sul circuito di Assen per il team Estrella Galicia 0,0 Marc VDS e vincendo il suo primo GP nella classe regina. Dopo di lui, Cal Crutchlow con la Honda LCR ha vinto due volte.

Il primo vincitore britannico in 35 anni - per due volte! - Cal Crutchlow a Brno è stato il primo pilota britannico a salire sul gradino più alto del podio della classe regina in 35 anni. Ed è riuscito a ripetersi sul circuito australiano di Phillip Island.

Suzuki di nuovo al top - Il ritorno di Suzuki sul gradino più alto del podio è più di una semplice vittoria di un GP. Dopo una prima stagione difficile nel 2015, quest'anno Suzuki si è rivelata molto più competitiva, piazzandosi quasi sempre nei primi cinque se non a podio. Vinales ha messo la ciliegina a Silverstone, ma è andato sul podio anche a Le Mans, Motegi e Phillip Island. E il suo compagno di squadra Aleix Espargaro è stato pure sempre competitivo.

Il doppio trionfo di Ducati - Phillip Island 2010 era stata l'ultima vittoria di Ducati, con Casey Stoner. Dopo un lungo periodo di duro lavoro per riportare al top la moto dj Borgo Panigale, quest'anno il Ducati team ha conquistato non una ma due vittorie: una a testa, fra Andrea Iannone e Andrea Dovizioso. E ora il Costruttore italiano guarda con maggior fiducia alla prossima stagione.

Il ritorno del Red Bull Ring - Votato come il miglior GP dell'anno dalla Grand Prix Commission, l'appuntamento austriaco ha visto il ritorno in calendario del circuito del Red Bull Ring. L'ultima gara mondiale che vi si era disputata era stata nel 1997. Il circuito è stato lo sfondo per la vittoria di Iannone con la Ducati.

La griglia delle superstar - Nel GP di Aragon il campione del mondo del 2006 Nicky Hayden è salito sulla EG0,0 Marc VDS per sostituire l'infortunato Jack Miller, portando a 28 il numero di titoli mondiali allineati in griglia di partenza. Uno per Hayden, nove per Rossi, cinque per Lorenzo, quattro per Marquez, tre per Pedrosa e un altro per Bautista, Rabat, Bradl, Espargaro, Maverick Vinales e Dovizioso. Inoltre il ritorno di Hayden dal mondiale Superbike ha visto rientrare per la prima volta in gara un pilota definito "MotoG Legend", e il 'Kentucky Kid' ha concluso anche a punti.

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