MotoGP Qatar, gara: Vinales, che debutto! L’Italia c’è con Dovizioso e Rossi 

MotoGP Qatar, gara: Vinales, che debutto! L’Italia c’è con Dovizioso e Rossi <br />

Lo spagnolo conquista la vittoria alla prima gara con la Yamaha. Il ducatista ci prova fino all’ultimo ma poi è gran secondo. Terzo il pesarese, che rinasce dalle “ceneri” delle prove

26.03.2017 ( Aggiornata il 26.03.2017 22:45 )

Con un’ora di ritardo a causa della pioggia scesa poco prima del giro d’allineamento (e una mezz’ora “thrilling” in cui la curva numero 14, bagnata, ha rischiato di far annullare la gara), si è chiusa la prima sfida MotoGp della stagione 2017.

I CONTI SI FANNO ALLA FINE - A farla sua è stato, come da pronostico, Maverick Vinales. Lo spagnolo, passato a fine 2016 dalla Suzuki alla Yamaha, aveva già dimostrato nei test pre-campionato di avere già la M1 in “mano”, mettendo in riga tutti gli avversari. Ha fatto lo stesso anche in gara. Dopo una partenza cauta a causa delle condizioni dell’asfalto non ottimali, dopo 10 giri il giovane compagno di squadra di Rossi ha suonato la carica: ricucito il piccolo gap con i tre di testa, li ha passati (tirandosi dietro Rossi) e nel finale ha messo in scena un duello splendido con Andrea Dovizioso. Più in difficoltà rispetto al ducatista in fase di staccata e sul veloce rettilineo, Maverick ha fatto la differenza nella parte guidata, dove dopo un paio di sorpassi di “studio” ha poi sferrato l’attacco finale, gestendo nelle ultime due tornate quei 10 metri di vantaggio sul Dovi e andando a vincere alla sua prima gara con la M1, che ha poi accarezzato sul cupolino come fece in tempi non sospetti il suo più vincente compagno di squadra.

DOVIZIOSO GIOCA DA “10” – Tutti si aspettavano il fuoriclasse Lorenzo e invece a stupire, sulla Ducati, è stato ancora Andrea Dovizioso. Il forlivese è partito forte ed è stato a lungo in testa, guidando nel migliore dei modi una Ducati velocissima sul rettilino ma che per tre quarti di gara ha viaggiato su un binario anche in curva. Anche grazie ad una scelta di cambio di gomma (da media a morbida) sulla griglia di partenza che, gestita al meglio nelle fasi iniziali affrontate in modo meno aggressivo del solito, ha “pagato” nel finale. E’ stato il Dovi migliore degli ultimi anni: deciso nei sorpassi a Vinales, bravo a controllare una Desmosedici fattasi “tigre” e domo solo dopo la bandiera a scacchi, Andrea ha dimostrato a 31 anni di essere maturo al punto giusto per puntare a un risultato importante in campionato. 

ROSSI RISORGE - Terzo si è piazzato Valentino Rossi. Che, come ormai da tradizione, risorge dalle ceneri di prove (e test invernali) piuttosto preoccupanti. Nelle ultime sessioni in pista prima della gara, il pesarese e il team al box tirano fuori il “coniglio dal cilindro” che consente al Dottore di essere protagonista in gara. Veloce, fiducioso in un’anteriore che gli ha creato non pochi problemi nelle ultime uscite prima del via di Losail, Rossi si è liberato in fretta di avversari come Bautista e Marquez e si è accodato alla coppia Vinales-Dovizioso per giocarsi la vittoria. Più in difficoltà rispetto ai due negli ultimi due giri, si è accontentato di un podio insperato. Almeno alla vigilia. Il “vecchio leone” c’è ancora. E sembra poter andare forte anche quest’anno.

L’APRILIA VOLA CON ESPARGARO - Grande gara dell’Aprilia e di Aleix Espargaro, che alzano le aspettative dei tifosi di Noale e del motociclismo nostrano. Il binomio italo-spagnolo sta lavorando nella giusta direzione, è sempre più competitivo e dopo le prove promettenti è riuscito a chiudere al sesto posto, in scia alle Honda ufficiali di Marc Marquez e Dani Pedrosa, in difficoltà sull’avantreno a causa di una scelta non ottimale di gomma anteriore. Marc, dopo la scivolata nel warm-up, ha provato a tenere il passo dei primi ma nella seconda parte di gara ha dovuto mollare, raggiunto dal compagno di squadra in ripresa nella fase finale dopo una prima parte opaca.
Alle spalle delle due RC e del pilota Aprilia si è piazzato Scott Redding con la Ducati privata, seguito da Jack Miller (bravo a chiudere nella top ten), Alex Rins con l’unica Suzuki all’arrivo e Jonas Folger, l’altro debuttante in sella alla M1 Tech3.  

JORGE IN RITARDO - Jorge Lorenzo, ancora alle prese con l’apprendistato in sella alla Ducati, ha chiuso un week-end non brillante, soprattutto se paragonato a quello di Dovizioso. Partito così così, il maiorchino è arrivato lungo in staccata alla terza curva e, ripartito a fondo gruppo alla fine ha chiuso 11esimo ma a 20 secondi dal compagno di squadra.

ZARCO, DEBUTTO AGRODOLCE - A punti anche Baz, Barbera, Abraham e Rabat. Le due KTM hanno chiuso una dietro l’altra, 16esima e 17esima con Pol Espargaro e Bradley Smith. Mentre Sam Lowes, debuttante con l’altra Aprilia, ha chiuso 18esimo.
A proposito di debutti, forte, fortissimo era partito Joann Zarco con la Yamaha Tech3. Al quinto giro, l’iridato Moto2 e l’esordiente assoluto della MotoGP aveva più di un secondo di vantaggio sui primi inseguitori ma è stato tradito dall’anteriore al cambio di direzione. Il francese è finito in terra ma, come dimostrato già in prova, ha fatto confermato di potersela già giocare con i più forti. 

ERRORE IANNONE – Problemi elettronici hanno fermato Danilo Petrucci mentre tra le cadute, da segnalare quella di Cal Crutchlow e Andrea Iannone. Quest’ultimo, con la Suzuki, era nel terzetto di testa con Marquez e Dovizioso quando ha perso aderenza sull’anteriore in curva (a causa di un contatto per evitare Marc che lo precedeva) e si è ritrovato in terra. Anche il pilota di Vasto, però, tra un sorpasso a Marquez e una staccata su Dovizioso ha fatto vedere di avere già i “numeri giusti” con la Suzuki…

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