Rossi, Viñales, Marquez: chi è il vero dominatore della MotoGP?

Rossi, Viñales, Marquez: chi è il vero dominatore della MotoGP?

Valentino è in testa al mondiale ma a Jerez ha mostrato il fianco. Maverick ha iniziato la stagione alla grande ma si è ridimensionato. Marc è partito in sordina ma dal GP delle Americhe ha cambiato passo...

08.05.2017 12:51

La MotoGP 2017 ha un equilibrio che non si può certo definire stabileDopo le prime due gare Viñales sembrava l'uomo da battere, il nuovo fenomeno della top class, il pilota che meglio di altri riusciva a interpretare la rinnovata Yamaha M1. Maverick, però, ad Austin ha commesso un errore ed è caduto e a Jerez è giunto sesto, senza essere il migliore pilota Yamaha al traguardo; primato che è spettato al debuttante Zarco, quarto.

CAMBIO PASSO - Marquez ha avuto un percorso inverso rispetto a quello di Viñales. L'avvio di stagione di Marc non è stato quello che in Honda speravano ma da Austin il campione del mondo in carica ha cambiato passo e a Jerez, pista che Marquez non ama, è arrivato un secondo posto. Infine, Rossi. Non è il pilota più veloce ma è il più costante, quello che fino ad ora non è mai tornato a casa con uno zero. Nel lungo periodo, però, soprattutto se la Honda continuerà a migliorare, a Valentino non basteranno dei buoni piazzamenti per restare in lotta per il titolo iridato.

INCOGNITA MICHELIN - Dopo il GP Spagna alcuni piloti, tra cui quelli della Yamaha, hanno puntato il dito contro la Michelin, che non è vista di buon occhio neppure da Lorenzo. Secondo i piloti, la Casa francese non ha ancora costruito una gomma su cui è possibile mettere a punto una taratura "di base". La Michelin, infatti, evolve continuamente i pneumatici, che cambiano a seconda del circuito. Questo metodo di lavoro, ad esempio, destabilizza Lorenzo, che ha bisogno di una base tecnica stabile per trovare il feeling con la moto. Inoltre, a seconda del tracciato, con questo sistema le prestazioni delle moto possono variare, anche sensibilmente.

LO SPETTACOLO C'È - Ovviamente ogni pilota tira l'acqua al proprio mulino ed è ovvio che, dopo il GP Spagna, le insufficienti prestazioni delle M1 ufficiali in qualche modo devono essere spiegate. Dare la colpa alle gomme è la soluzione più semplice. Sicuramente la Bridgestone aveva un approccio tecnico più "conservativo", che permetteva ai piloti di avere una "costante". La Michelin si è dimostrata più "dinamica" ma questo non è necessariamente un limite, soprattutto se si analizza la questione dal punto di vista dello spettacolo, che non manca. Continuando a parlare di gomme, nei test di Jerez, che si stanno svolgendo proprio in queste ore, i piloti proveranno il nuovo pneuamtico anteriore del "mistero", che era stato portato in pista negli scorsi GP ma non era stato messo a disposizione dei team. Questa copertura potrebbe cambiare ancora gli equlibri in campo...

LA HONDA È TORNATA - Il GP Spagna ha anche "spiegato" che la lotta per il mondiale potrebbe essere un gioco a quattro, perché Pedrosa ha ritrovato il feeling con la RC213V, che dopo un avvio di stagione zoppicante sembra essere tornata la moto da battere. Dani è il pilota che più di altri deve essere preso come riferimento per analizzare le prestazione della V4 di Tokyo. Quando la moto non è posto, Pedrosa soffre, fatica a guidare, a differenza di Marquez, che riesce a essere veloce anche quando i difetti superano i pregi. Ora Dani va fortissimo ed altri piloti Honda hanno ritrovato la competitività perduta, segno che la Honda è tornata... la Honda e che Pedrosa potrebbe diventare un brutto cliente per chiunque. D'altronde Dani è a soli 10 punti da Rossi, che comanda la classifica mondiale...

QUANTO VALGONO LORENZO E LA DUCATI? - A Jerez, si sa, Lorenzo ha sempre fatto la differenza, pertanto vederlo sul podio è una mezza sorpresa. Va però segnalato che, al contrario di Jorge, Dovizioso non ha mai amato la pista spagnola eppure Andrea, dopo una deludente Q1, in gara si è riscattato, giungendo quinto. Va inoltre segnalato il setimo posto di Petrucci, che ha fatto meglio di Rossi e ha addirittura lottato per la settima piazza con Viñales. Tutti segnali che dimostrano una crescita della Ducati, che nelle prossime gare potrebbe raccogliere altri buoni risultati, perché, a Le Mans e al Mugello Lorenzo è sempre stato molto veloce. Insomma, con la Honda che sembra avere risolto i problemi della RC213V e la Ducati in crescita, la Yamaha dovrà trovare presto l'origine dei suoi mali...

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