MotoGP Catalunya, le parole dei piloti dopo le qualifiche

MotoGP Catalunya, le parole dei piloti dopo le qualifiche

Tutti i piloti in prima fila hanno posto l'accento sul poco grip dell'asfalto e sui problemi che ci saranno domani in gara

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Alessandro Vai

10.06.2017 16:57

La sessione di qualifiche del Gran Premio di Catalunya della Classe MotoGP è stata incerta fino alla fine, caratterizzata dalle alte temperature dell'asfalto che era anche molto scivoloso. Ecco le dichiarazioni dei piloti che domani partiranno in prima fila sul circuito del Montmelò
 
Pedrosa Sono molto sorpreso perché questa è una pista dove l’hanno scorso avevo avuto tantissime difficoltà in qualifica, mentre quest’anno ho fatto già due pole e una qui. Sono contento anche del lavoro di oggi, ci siamo concentrati sulle gomme con questo asfalto caldo e cercheremo di trovare la migliore strategia per la gara. L’obiettivo è quello di mantenere bene le gomme il più a lungo possibile; soprattutto alla fine della gara sarà importante avere le gomme in buone condizioni”.
 
Lorenzo Ogni gara stiamo facendo qualche piccolo passo avanti: a Jerez c’è stato il primo podio, al Mugello sono stato per la prima volta in testa e ora è arrivata la prima fila. Ovviamente domani sarà il momento più importante ma almeno partiamo secondi che è un grande risultato; abbiamo lavorato molto sul setting della moto, soprattutto con il pneumatico usato perché domani sarà molto difficile la seconda parte di gara. Vediamo che succede, se riuscissi a partire bene e arrivare davanti alla prima curva sarebbe bello".
 
Petrucci Con questo caldo è stato un turno molto difficile. Domani sarà importante partire davanti, è una cosa che dà sempre un bel gusto, però la seconda parte di gara sarà quella importante. C’è un degrado delle gomme altissimo, il più alto che abbiamo visto finora. Penso che alla fine della gara i tempi si alzeranno anche di due secondi e sono un po’ preoccupato per questo. Per partire davanti ho rischiato tanto, in quel giro ho finito tutti i jolly e ho pensato che era meglio non provare a farne un altro. Mi sarebbe anche andato bene fare quarto o quinto ma sono rimasto terzo che è ancora meglio”. 

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