MotoGP Austria, gara: Dovi e Ducati mostruosi

MotoGP Austria, gara: Dovi e Ducati mostruosi<br />

Il forlivese azzecca la scelta della gomma soft e tiene testa a Marquez, chiudendo davanti dopo un duello da ricordare. Terzo Pedrosa, male le Yamaha ufficiali

13.08.2017 ( Aggiornata il 13.08.2017 15:36 )

In Austria è appena andato in scena uno di quei duelli che si ricordano sulle dita di una mano: negli anni, ai vari Biaggi-Rossi, Rossi-Gibernau, Lorenzo-Rossi possiamo aggiungere adesso Dovizioso-Marquez. 

La Ducati aveva fatto capire sin dalle prime prove libere che in Austria sarebbe stato molto vicina alla Honda. Barbera prima, Dovizioso, Lorenzo, Petrucci poi, avevano dato del filo da torcere a Marquez fino alla qualifica. In gara però, c’era l’incognita gomma: con una temperatura più calda rispetto alle sessioni di prove, quale utilizzare tra la hard e la soft? Molti dei big hanno scelto la hard, per puntare sulla durata. Qualcuno sulla media. Dovizioso, dopo aver centrato il tempo in qualifica con la dura (un azzardo che ha pagato) si è presentato in griglia con la… soft.

SCELTA CHE PAGA - Secondo azzardo, che ha pagato addirittura più del primo. La sua Ducati sembrava volare, tra le curve di Spielberg. Partito forte, si è sbarazzato di Lorenzo e Marquez in staccata (il suo forte) a un terzo di gara e da quel momento ha corso proprio sul campione in carica. Loro due, infatti, hanno dato spettacolo fino all’ultimo metro. La gomma di Marquez non ha reso oggi come in prova mentre la Desmosedici di Dovi, contrariamente a quanto si temeva, ha tenuto il ritmo dello spagnolo fino alla fine. 

DUELLO TOTALE - Ne è nata la sfida epica di cui parlavamo all’inizio, con sorpassi e controsorpassi tra Dovi e Marquez da manuale del motociclismo. Staccate al limite che hanno premiato lo spettacolo e, alla fine, soprattutto il Dovi. Bravo a pennellare perfettamente tutte le curve, a chiudere tutte le traiettorie nel finale e a frenare all’ultima curva senza forzare troppo, aspettando una staccata lunga di Marquez alle sue spalle. Marquez è entrato, più veloce del solito, e alla fine ha pagato la traiettoria più larga: Dovizioso si è rinfilato ed è uscito più veloce, chiudendo in testa sotto la bandiera a scacchi e offrendo al rivale un bel “vaffa” (benevolo) con la mano per l’entrata decisa e azzardata. Con questa vittoria, la terza stagionale, Dovi rosicchia cinque punti a Marquez in campionato, arrivando a -16. Il finale di 2017 si preannuncia scoppiettante.

PEDROSA, RULLO COMPRESSORE - Bravo, ancora una volta, Pedrosa. Lo spagnolo ha conquistato il settimo podio stagionale (terzo consecutivo, quarto nelle ultime cinque gare) arrivando dalle retrovie. Partito “attento”, è riuscito a risalire forte appena trovato il suo passo, superando Lorenzo e mettendosi addirittura in “caccia” dei primi due. Nel finale ha pagato l’usura della gomma e si è accontentato di un risultato che lo porta a 35 punti dal suo compagno di squadra. Non male davvero, la stagione di “Camomillo”…

LORENZO SEMPRE PIU’ SU - Concreta, finalmente, la gara di Jorge Lorenzo. A fine prove, il maiorchino aveva dichiarato una possibile prestazione da vittoria e alla fine è arrivato quarto a quattro secondi dal podio. Comandando la gara dall’inizio e per parecchi giri, prima di subire il ritorno degli avversari per l’usura veloce della gomma sfruttata con l’exploit iniziale. Il ruso risultato non è paragonabile a quella di Dovizioso, assolutamente in “trance agonistica”, ma è un segnale chiaro della crescita di Jorge, avvantaggiato anche dalla nuova carenatura che gli permette di sentire molto l’anteriore della Desmosedici.

YAMAHA OPACA - Giornata grigia, per non dire nera, per la Yamaha. Il primo pilota della Casa di Iwata sul traguardo è stato Johann Zarco. Il francese ha fatto una scelta più “azzardata” rispetto ai due ufficiali (soft sia davanti che dietro) e alla fine ha pagato come per la Ducati. L’iridato Moto2 ha chiuso buon quinto, a sette secondi da Dovizioso ma davanti a Vinales e Rossi. 
La squadra ufficiale ha pagato la poca attitudine della M1 su questo tracciato. Sin dal venerdì si era capito che la Yamaha avrebbe faticato rispetto a Honda e Ducati. Sia Maverick che Valentino hanno scelto la hard ma la gomma non ha regalato, nel finale, quello spunto in più rispetto alla copertura più soffice. Vinales ha faticato sin dall’inizio: ha fatto l’elastico con il gruppo di testa ma non è mai riuscito a tenere la scia e poi ha dovuto rinunciare anche all’idea di attaccare Zarco. Sono 24, adesso, i punti da recuperare a Marquez…

ROSSI CI HA PROVATO - Valentino Rossi era sembrato uno dei più in forma nei primi giri ma un “dritto” intorno a metà gara l’ha relegato dalla quarta alla settima piazza. Dove è rimasto fino alla bandiera a scacchi, incapace di fare la differenza come al suo solito nella seconda parte, alle prese con una M1 sottotono su questo tortuoso tracciato. Ora è quarto a 33 punti dalla vetta e ha Pedrosa, quinto, a due punti di distacco.
Alle sue spalle le altre due Ducati di Bautista e Baz (quattro “rosse” tra le prime dieci) e la KTM di Mika Kallio, che porta a casa una bella prestazione per la moto austriaca.

Iannone con la Suzuki ha chiuso undicesimo, poco fuori la top ten, davanti a Redding, Aleix Espargaro e Abraham. Gara opaca per Cal Crutchlow, solo quindicesimo. Tra i ritiri eccellenti, quelli di Petrucci, Folger, Miller (caduto) e di Espargaro con la KTM “padrona di casa”.

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