Rossi, prima dell'incidente: "Vi spiego perché è importante allenarsi"

Rossi, prima dell'incidente: "Vi spiego perché è importante allenarsi"

Pochi giorni prima dell'incidente il campione Yamaha ha spiegato quanto conti la preparazione fisica nel motociclismo contemporaneo: "Non sono più quello di 20 anni fa"

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02.09.2017 12:06

Weekend inglese, si parla di quasi due settimane fa, Valentino Rossi in un'intervista rilasciata a Motogp.com, parla di quanto sia importante allenarsi anche fuori dai circuiti.
Coincidenze che hanno del surreale, certo, ma che servono a capire quanto accaduto al campione di Tavullia giovedì pomeriggio quando, proprio durante un allenamento di enduro è caduto fratturandosi tibia e perone, per poi essere dimesso sabato mattina dopo un ricovero lampo. Con l'obiettivo di tornare in sella alla sua Yamaha già ad Aragon.

“Sono diverso da 20 anni fa – ha raccontato – per prima cosa a livello fisico. Adesso il motociclismo necessita di molta più preparazione e di molto più allenamento. Secondo, come mentalità. Quando si è giovani tutto è più semplice e le nuove generazioni di piloti sono fortissime a livello mentale.”

E' la preparazione fisica quindi, il fattore clou per un campione e allenarsi durante il weekend di gara o nei test non basta, così Valentino, insieme ai ragazzi dell'Academy, quando non è in sella alla sua M1 si dedica al cross, al flat–track e all'enduro.

Allenamento che, seppur differenziato, caratterizza tutti i piloti di Motogp: Vinales ha dichiarato più volte che quando non è in moto si allena in palestra, Marquez  fa dirt-track e va in bicicletta, così come Pol e Aleix Espargarò che sono amanti della bici, Dovizioso fa cross, insomma nessun pilota, al di fuori delle gare se ne sta con le mani in mano.

Anche perchè, essere sempre a livelli alti comporta un grande impegno sia a livello fisico che mentale: ”E' una grande sfida nella quale c'è sempre da imparare – conclude Rossi – come feci io quando ero giovane, sono cresciuto guardando i piloti più grandi di me. Adesso è la stessa cosa ma a parti invertite, però è tutto più complicato bisogna essere ancora più perfetti e molto più strategici in gara.”

 

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