Rossi ad Aragon? Lo diciamo da tempo...

Rossi ad Aragon? Lo diciamo da tempo...© Milagro

Niente magie o miracoli, in tempi non sospetti lo avevamo già previsto su Motosprint

Enrico Borghi

20.09.2017 15:28

Dunque, Valentino Rossi procede lungo la strada che lui ha tracciato subito dopo l’operazione alla gamba destra, in conseguenza dell’incidente subìto a fine agosto: l’obiettivo è stato, sin dall’inizio, il rientro ad Aragòn. E Motosprint lo ha raccontato subito ai suoi lettori, pochi giorni dopo l’incidente, ribadendolo poi in occasione del GP San Marino.

LA FRATTURA A TIBIA E PERONE NON E' STATA TROPPO SERIA, e poi non è così limitante per un pilota di velocità. Ecco perché Valentino ha iniziato subito a lavorare con il suo staff di preparatori e fisioterapisti. Non ci sono magie, né miracoli: se Valentino pensa di correre ad Aragon significa che le condizioni della gamba sono buone. Pare che la Yamaha, per cautelarsi, porterà ad Aragon anche Van Der Mark (il sostituto designato) che salterebbe in sella alla M1 di Rossi nel caso Valentino dovesse dare forfait dopo le prove di venerdì.

VA DETTO ANCHE CHE, prima di prendere parte alle prove, Valentino deve ricevere il benestare della commissione medica, giovedì; ma è difficile credere che avrà il coraggio di fermare il pilota che può dare maggiore interesse alla prossima gara del campionato, con la sua presenza. Può essere lecito, domandarsi se ne vale la pena di anticipare così tanto il rientro, ma i piloti sono “progettati” e poi “sviluppati” per gareggiare. Sono felici solo se assaporano l’adrenalina delle corse. E Valentino, evidentemente, pensa di poter conservare in questo modo anche qualche speranza di restare in corsa per il titolo: perché nelle corse può accadere di tutto, non c’è niente di scontato, quindi è importante restare nella mischia.

VALENTINO RESTA COERENTE con la sua maniera di intendere lo sport: bisogna dare tutto, sempre, senza risparmiarsi mai. E questa è una cosa che lui ha saputo fare come pochi altri. Perciò, anche se la medicina può inorridire di fronte ad un uomo che tratta così male il suo corpo (se i tempi di recupero vengono indicati in 30-40 giorni, un motivo ci sarà), dal punto di vista delle corse, che hanno poco a che vedere con il mondo reale, questa si può anche considerare una lezione per i giovani piloti.

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