Telemetria e Marquez, due mondi paralleli

Telemetria e Marquez, due mondi paralleli

Lo spagnolo durante la gara di Valencia ha sfidato anche la forza di gravità, lo dimostra la telemetria mostrata da Honda

 

R.B.P.

23.11.2017 ( Aggiornata il 23.11.2017 11:49 )

In pista lui può tutto: cadere, rialzarsi e fare la pole position, arrivare lungo e rimanere in piedi nella ghiaia fino a tornare in pista, e anche cadere rimanendo in moto a 153 km/h. Stiamo parlando del campione del mondo Marc Marquez che anche quest'anno è riuscito a stupire con i suoi “effetti speciali”.
Un mago? Diciamo di si. Se ogni volta che lo guardiamo riesce a stupire sempre di più, nell'ultima gara a Valencia ha davvero toccato il fondo...in tutti i sensi!
La Honda, a campionato concluso ha mostrato la telemetria della caduta non caduta che Marquez è riuscito a fare durante la gara e che lo ha salvato da una possibile perdita del titolo (quando stava per cadere Dovizioso era ancora in lotta).
E “udite udite”, ha staccato 30 metri più tardi, è entrato in curva a 153 km/h e raggiunto un angolo di piega di 64°, portando la ruota anteriore a scivolare sull'asfalto per 50 metri!

IL GOMITO D'ORO – Nella concitazione del momento, mentre lui stava cadendo e arrivando lungo passando nella ghiaia in tranquillità come se stesse andando sull'asfalto, a nessuno è venuto in mente di pensare che dietro a questo miracolo potesse invece esserci una tecnica ben precisa, che Marc, da vero furbo quale è, ha provato e riprovato più volte durante le prove.
Tutto sta nel gomito, che il fenomento di Cervera sa sfruttare molto bene quando è in piega e che lo aiuta a rialzarsi anche quando tutto sembra perduto.
Durante la festa per il sesto titolo mondiale che i suoi fans gli hanno dedicato a Cervera, anche loro si sono accorti di quanto quel gomito valesse oro, dedicandogli così uno striscione con scritto: “quel gomito vale un mondiale, prenditene cura!”
Subito la risposta dello spagnolo: “il mio team mi aveva detto di non esagerare, ma non ce l'ho fatta è nel mio DNA, e il mio gomito mi ha salvato anche se mi ero visto molto vicino a terra.”
Volete chiamarla fortuna? Forse un po' ce n'è, ma si tratta soprattutto di tecnica, audacia e determinazione, caratteristiche che lo spagnolo rispecchia in pieno.

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