Randy Mamola entra nella leggenda

Randy Mamola entra nella leggenda
Sono il primo pilota GP Legend a non aver mai vinto un titolo mondiale. Spero di di ripagare questo onore con il lavoro che continuerò a fare nel paddock, dice il californiano

13.02.2018 11:02

Randy Mamola entra ufficialmente a far parte delle leggende del MotoGP e riceverà l’importante riconoscimento nel corso del GP delle Americhe, nel weekend del 20-22 aprile.

Mamola entrerà a far parte di una lunga lista di grandi nomi di MotoGP Legends che comprende Giacomo Agostini, Mick Doohan, Geoff Duke, Wayne Gardner, Mike Hailwood, Daijiro Kato, Eddie Lawson, Anton Mang, Angel Nieto, Wayne Rainey, Phil Read, Jim Redman, Kenny Roberts, Jarno Saarinen, Kevin Schwantz, Barry Sheene, Marco Simoncelli, Freddie Spencer, Casey Stoner, John Surtees, Carlo Ubbiali, Alex Crivillé, Franco Uncini, Marco Lucchinelli e il compianto Nicky Hayden.

Nella sua carriera, Randy Mamola ha ottenuto tredici vittorie e 57 podi ed è arrivato quattro volte secondo nella classifica generale della 500cc. Ha corso nella massima serie con Yamaha, Suzuki, Honda e Cagiva. Considerato uno dei piloti più talentuosi di sempre, ha trascorso trentanove anni nel paddock e dopo il ritiro dall'agonismo è diventato commentatore del MotoGP per il canale satellitare Eurosport. Già nel 2000 il californiano era stato inserito nella Motorcycle Hall of Fame e, nel corso dell’appuntamento texano, entrerà a far parte della World Championship Hall of Fame.

La carriera - Mamola ha iniziato la sua attività sul palcoscenico mondiale nel 1979, esplodendo sulla scena con podi in entrambi i campionati del mondo 250 e 500. La stagione successiva, l'americano ha conquistato le sue prime due vittorie per la Suzuki e ha aggiunto un ulteriore paio di podi nella classe regina terminando il secondo anno con la lotta per il titolo. Il 1981 vede Mamola vittorioso due volte di più con ancora più podi, ancora una volta in seconda posizione in campionato, prima di un 1982 leggermente più difficile.
Nel 1983, Mamola ottiene il terzo posto assoluto mentre Freddie Spencer e Kenny Roberts duellano al vertice, poi il passaggio alla Honda per la stagione 1984 lo vede di nuovo in lotta e al secondo posto nel campionato. Dopo un'altra vittoria nel 1985 e uno dei “salvataggi” più spettacolari della storia (il “rodeo” a Misano), Mamola è poi passato in Yamaha nel 1986 e ha conquistato ancora più vittorie e podi. Una bellissima stagione, nel 1987, lo vede concludere vicecampione del mondo per la quarta volta. Alla fine del 1992, Mamola si ritira dai Gran Premi.  

Il 2018 segna il trentanovesimo anno in cui l'americano sarà nel paddock delle competizioni motociclistiche del Grand Prix, essendo rimasto una figura chiave nello sport, oltre a competere in pista.

Mamola: "La MotoGP è la mia vita" - “Un premio che arriva inaspettatamente”, commenta Mamola. “Quando l’ho raccontato ai miei figli e a mia moglie non ci credevano. Sono molto emozionato, ricevere questo riconoscimento è un grande onore. La MotoGP è la mia vita. Ho visto così tante cose da quando ero nel paddock per la prima volta a 19 anni ed è un onore e un privilegio per me essere incluso in gruppo di piloti di livello così alto. Spero di ripagare questo onore ancora di più con il lavoro che continuerò a fare nel paddock.

"Penso di essere il primo pilota ad entrare fra i GP Legend senza aver mai vinto un titolo mondiale. Ma credo che sia importante anche l’attività di beneficenza che faccio, oltre a diffondere e sostenere il nostro sport... sei un ambasciatore, indipendentemente dal titolo che hai. È un privilegio lavorare nel paddock e non lo prendo alla leggera”, ha concluso Mamola. 

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