I conti della MotoGP: dove nasce il budget?

I conti della MotoGP: dove nasce il budget?

Nel dettaglio, ecco gli sponsor di ogni scuderia e il contributo della Dorna per ciascun team

 

Redazione

13.03.2018 ( Aggiornata il 13.03.2018 15:34 )

Ogni team ha i propri partner, con rapporti più o meno forti e consolidati. Il caso più celebre riguarda la relazione tra la compagnia petrolifera Repsol e la Honda, una collaborazione che supera i confini del semplice patrocinio di uno sponsor, anche perché da tempo HRC ha sostituito la benzina ELF per un combustibile sviluppato assieme agli ingegneri spagnoli. L’altro grande marchio è Red Bull, presente sulle carene delle Honda ufficiali dal 2015.  

MOVISTAR E YAMAHA - Il principale partner del Team Yamaha è Movistar, che pure in passato era stata al fianco della Honda (ma la separazione non era stata indolore). Il rapporto con Iwata è diventato profondo nel 2014, quando Movistar è rientrata nel Mondiale con l’intenzione di potenziare la piattaforma della pay per view. Con Yamaha c’è anche Monster che, come nel caso della concorrente Red Bull con la Honda, è arrivata sulle carene della Casa dopo essere stato sponsor personale dei piloti, gli esempi sono stati ovviamente Valentino Rossi e Jorge Lorenzo.  

LA SUZUKI E’ DIFFERENTE - Il caso della Suzuki è differente, perché si parte da un criterio preciso: la ricerca di grandi sponsor avverrà «Quando saremo competitivi», come dicono i manager del team. È una scelta particolare, perché gli sponsor servono anche – se non soprattutto – quando non si vince. Ma ad Hamamatsu hanno deciso che l’Azienda si fa carico dell’intero investimento del progetto MotoGP. Sulle carene c’è in evidenza Ecstar, che però è un marchio “interno”, visto che si tratta di un’azienda di lubrificanti appartenente alla Suzuki. E questo spiega anche il motivo per cui sulle carene della GSX-RR sono presenti due marchi dello stesso settore: Ecstar e Motul sono, infatti, compagnie “sorelle”. 

DUCATI, QUASI MATRIMONIO - La relazione tra la Ducati e i suoi principali “compagni di viaggio” risale quasi alla notte dei tempi. Come Shell, compagnia petrolifera tra le più grandi del Mondo: il rapporto è nato nel 1999, e la collaborazione tecnica è totale. Lo stesso rapporto esiste con (l’apparentemente assente) Philip Morris, il tabaccaio più potente del Mondo: è nato prima della genesi del progetto MotoGP della Casa bolognese. Una categoria dove giunsero dopo che con L&M avevano sponsorizzato la Ducati Superbike di Ben Bostrom. 

BEVANDE ENERGETICHE E TV - «KTM e Red Bull sono una cosa sola» dicono in KTM quando parlano della relazione tra la Casa e la bibita energetica leader mondiale. Una coppia a cui si è unita la svizzera Motorex, il cui abbinamento con la KTM è valido in tutte le categorie a cui la Casa austriaca prende parte, senza contare la fornitura di lubrificante per le moto che usciranno dalla catena di montaggio di Mattighofen. 
Il Gruppo Piaggio garantisce il sostentamento al progetto dell’Aprilia. Now TV (legata a Sky) è al loro fianco da un paio di stagioni, mentre al termine della scorsa annata è arrivata anche Tribul Mastercard.  

ORIGINALI - Se si parla dei team satellite, il caso più particolare riguarda la struttura di Lucio Cecchinello, autentico funambolo in termini di gestione dei propri sponsor. Il Team LCR, infatti, è noto per aver inventato il sistema che consiste nel modificare la livrea della moto a seconda del Gran Premio che viene disputato. In più, quest’anno, i due piloti (Cal Crutchlow e Takaaki Nakagami) hanno sponsor differenti: nel caso del giapponese si tratta del della compagnia petrolifera Idemitsu. È il vantaggio dello schierare il “giapponese necessario” per la MotoGP ed essere sotto l’ala della Honda.  

I SOLDI IN CASA - Il progetto sui generis del Marc VDS nasce dall’idea del miliardario – sin dalla nascita – Marc Van der Straten. Rampollo di una delle famiglie che dominano il mercato mondiale della birra, può permettersi di ripianare ogni anno, immettendo il denaro necessario per completare la stagione. Curiosamente, il main sponsor è proprio una compagnia che produce birra (la spagnola Estrella Galicia) arrivata grazie a Emilio Alzamora e Marc Marquez. L’ipotesi che circola, però, è che la riduzione dell’esposizione della MotoGP a causa della pay per view in Spagna starebbe facendo ragionare i responsabili di Estrella Galicia sull’opportunità di continuare la sponsorizzazione. È possibile, quindi, la riduzione del contributo.  

VALVOLA DI SFOGO - Il Team Reale/Avintia è l’unico gestito da una compagnia che utilizza la squadra come “valvola di sfogo” del suo marchio. Dopo l’uscita dei vertici dell’azienda di costruzioni galiziana Avintia dal pacchetto azionario del team, Reale Seguros – filiale delle assicurazioni Generali – si è trasformata nel principale sponsor. Nel 2018 si registra l’ingresso di Croisi Europe, compagnia belga specializzata in crociere fluviali, entrata grazie a Xavier Simeon. Lo stesso Tito Rabat ha portato soldi importanti per poter salire in sella alla Desmosedici del team. Il nuovo Team Nieto, ex Team Aspar, è in attesa di un terzo sponsor, che aiuterà la struttura a completare la copertura del budget 2018, una partnership che dovrebbe essere resa pubblica nei prossimi giorni. Il team comunque “fa cassa” con un pilota con la valigia come il ceco Karel Abraham.  

PROFESSIONALI E SOLIDI - Tra i team satellite più solidi, infine, c’è Tech3, con le Yamaha satellite. La professionalità con cui Hervé Poncharal, boss del team, gestisce la struttura favorisce la solidità – e la durata – dei rapporti con gli sponsor. Quando Suzuki, KTM o Aprilia decideranno di avviare un team satellite, quella di Poncharal sarà la prima porta a cui busseranno.  

EQUILIBRIO - Nel corso dei 26 anni di gestione del Mondiale la stessa Dorna ha battuto differenti percorsi per garantire al campionato la necessaria tranquillità. Il cammino si è sviluppato vivendo e imparando, e in questo continuo apprendistato Ezpeleta ha capito che la “pace” si ottiene attraverso l’equilibrio tra le Case e i team privati. Al potere dei costruttori, il manager spagnolo ha contrapposto una serie di team privati in MotoGP che lui stesso si incarica di mantenere “vivi” attraverso un’opera di finanziamento che garantisce l’ossigeno necessario. Questi aiuti ai team privati, ma anche alle Case che scommettono sul campionato, si trasformano in un’autentica pioggia di milioni.  

TRE PUNTI FONDAMENTALI - Le condizioni sono cambiate, ma le ultime notizie verificate dicono che il reparto funziona in questa maniera.  
1- Tutti i team privati ricevono dalla Dorna due milioni di euro a stagione per ciascun pilota. Nel 2018 tutti i team schiereranno due piloti, significa che per tutte queste scuderie ci sarà un contributo di quattro milioni.  
2- Questo denaro è destinato al pagamento delle moto alle Case, un accordo in regime di leasing. In nessun caso, una moto può costare più di 2,2 milioni di euro, una cifra con cui il costruttore ha garantito almeno il 90% del costo di questa moto.  
3- In alcuni casi la Dorna fornisce ai team ufficiali un milione di euro per pilota, e con due piloti per team il contributo è di due milioni. Questo, però, a patto che il costruttore abbia almeno quattro moto sulla griglia di partenza. Quindi, non hanno diritto a questo bonus Suzuki e KTM mentre Aprilia, che non è presente ufficialmente bensì lo è attraverso il Team Gresini, rappresenta una situazione che è una via di mezzo.  
La Ducati, che schiera otto moto sulla griglia di partenza, riceve quindi dalla Dorna i due milioni di euro che vengono garantiti al costruttore, più 12 attraverso i versamenti dei tre team satellite. Una cifra significativa, senza dubbio.  
 
 
 

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