Rossi sul rinnovo: 'Non sono troppo vecchio per correre'

Rossi sul rinnovo: 'Non sono troppo vecchio per correre'

Il Dottore ha parlato del rinnovo del contratto rispondendo a chi lo accusa di continuare a correre solo per dimostrare di non essere al limite con l'età

R.B.P.

26 marzo 2018

Il rinnovo del contratto con Yamaha per altri due anni, ovvero fino al 2020, per Valentino Rossi è stato l'ennesimo segnale che ancora c'è e si sente in forma per poter fare bene.
E il terzo posto nel primo Gp della stagione, in Qatar, ne è la conferma. Ma a chi gli dice che il rinnovo rappresenta solo un modo per dimostrare che non è vecchio per fare il pilota, lui risponde convinto:”io non devo dimostrare a nessuno che non sono troppo vecchio. Per dimostrare a me stesso che posso restare al top penso che questa sia la strada giusta!”. Con queste parole e molto altro, Dottor Rossi ha parlato del suo rinnovo e del terzo posto in Qatar a Speedweek.

ALTRI DUE ANNI - Yamaha mi ha detto a novembre, prenditi tutto il tempo che vuoi - ha spiegato Valentino in merito alla decisione del rinnovo del suo contratto - potevo rispondere istintivamente e dire "sì". Però ho pensato che se tutto fosse andato bene d’inverno avrei dovuto continuare davvero. Quando si tratta di determinazione, sono all'altezza degli altri. Certo, la MotoGP richiede sempre di più oggi. Il livello è aumentato incredibilmente. Quest'anno, il campionato sarà probabilmente ancora più equilibrato che mai. Almeno dieci piloti possono vincere sulla carta”.

CORRERE UGUALE FELICITA' - Poi il campione con il numero 46 parla del fatto che rinnovare per altri due anni, per lui, significa correre fino all'età di 41 anni. Età tosta per un pilota di MotoGP che ogni fine settimana è costretto ad una fatica fisica non indifferente, ma Valentino Rossi lo sa: ”Sarà impegnativo dal punto di vista fisico andare avanti per altri due anni. - prosegue - Dovrò allenarmi di più. Avere la fortuna di essere in un team fantastico aiuta le cose.”
Rossi ripercorre poi un tratto della sua lunga carriera ripensando ad un ricordo in particolare: ”Nessuno si sarebbe aspettato una carriera così nel 1996. L'amministratore delegato di Aprilia, Ivano Beggio, (scomparso il 13 marzo 2018) si fidava di me. Ero solo un ragazzino e non ci ho pensato molto. Invece, quando ho firmato il penultimo contratto due anni fa, ho pensato che forse era l'ultima volta. Immediatamente una specie di tristezza si è impadronita di me.”

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