Iannone, lacrime di gioia: ‘Siamo tornati dove volevamo essere’

Iannone, lacrime di gioia: ‘Siamo tornati dove volevamo essere’

Il pilota Suzuki parla del suo anno difficile e di quanto sia stata dura tornare sul podio

 

R.B.P.

23.04.2018 ( Aggiornata il 23.04.2018 11:21 )

Il terzo posto per Andrea Iannone conquistato in Texas ha il sapore di una vittoria. Per l'italiano in sella alla Suzuki è stato un anno davvero difficile quello che si è lasciato alle spalle con tante critiche che sono andate ad unirsi alla difficoltà di guidare una moto nuova.
Ma il carisma di Iannone è tornato ad emerge con prepotenza e ad Austin, circuito che ama particolarmente, ha dimostrato di essere ancora un pilota di grande talento mettendo a tacere le tante voci che lo davano ormai per spacciato. Con le lacrime agli occhi ed il groppo in gola Andrea si è “confessato” subito dopo la gara ai microfoni di Sky.

LO SFOGO - “Non è stato facile essere Andrea Iannone nell'ultimo anno. Oggi sono stato più forte di tutte le voci che mi sono state sputate addosso.” -  ha detto il pilota di Vasto. Nell'ultimo anno infatti a secco di podi con la Suzuki, è stato a lungo criticato anche per la relazione con Belen Rodriguez in cui veniva accusato di aver perso concentrazione e la voglia di correre a vantaggio del gossip.
“E' stata una bella sensazione arrivare terzo - aggiunge Iannone - La moto si muoveva tanto, somigliava ad un toro. Altrimenti avrei potuto fare meglio. Ho reagito bene alle difficoltà, sono tornato. Siamo tornati dove volevamo essere. Con l'ingegnere Rigamonti ci siamo parlati da uomo a uomo e abbiamo resettato tutto.”

VERSO JEREZ – Adesso la MotoGP tornerà in Europa e la prossima tappa di campionato sarà Jerez, un circuito non facile, ma Iannone punta a far bene e nel mirino ha già il Mugello: ”Ora torniamo in Europa, Jerez e Le Mans non sono piste facili ma daremo tutto - conclude - Il tracciato italiano ha delle caratteristiche che possono premiare la nostra moto. Anche se dobbiamo migliorare la potenza del motore, credo che là potremo dire la nostra”.

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