L’opinione di Guareschi: la testa conta più del serbatoio

L’opinione di Guareschi: la testa conta più del serbatoio

L’ex-pilota (è stato anche collaudatore Ducati) spiega il segreto dell’esplosione di Lorenzo in sella alla “rossa”

Vittoriano Guareschi

21.06.2018 14:32

Lo dico subito, perché è giusto così: nessuno pensava che Jorge Lorenzo sarebbe riuscito a guidare in questo modo una Ducati, e il primo di quegli scettici ero io! Complimenti, quindi. A Jorge, a Gigi Dall’Igna, alla Ducati. Detto questo, confermo ciò che avevo pensato già dopo aver visto la gara del Mugello: il serbatoio non c’entra nulla, qui la differenza l’ha fatta la testa. È questo, che gli ha fatto compiere questo incredibile salto di qualità. Secondo me una possibile spiegazione risiede nella sua condizione: dopo aver risolto il problema per il futuro, mettendosi d’accordo con la Honda, Jorge si è ritrovato con la mente sgombra, senza più alcuna pressione; e lì è cambiato il suo approccio. 
Ancora più che al Mugello, a Barcellona Jorge sembrava in sella a una Yamaha e questo sinceramente è incredibile. Non credo di avere mai visto niente di simile. Non penso che ci sia mai stato un pilota in grado di guidare una Ducati in questa maniera, cioè nella maniera di Lorenzo. Perché Casey Stoner si adattava, Andrea Dovizioso ha imparato a sfruttare i punti di forza nei giorni “giusti”, altrimenti porta a casa quello che si può. Jorge da due gare guida come dice lui, come sa fare lui; guida come se fosse sulla sua Yamaha… Lo ripeto, è una cosa che si fatica a credere. 
È stata una gara in cui erano tutti al limite, soltanto che tra i piloti di vertice ha sbagliato soltanto Dovi. Anche Marc ha rischiato, per reggere il passo di Lorenzo, infatti a un certo punto ha mollato. E se molla lui, significa che più di così non si poteva fare; almeno, senza rischiare di cadere. 

QUINDI Jorge ce l’ha fatta, ha messo a tacere diverse persone. Anche me. E a questo punto penso che la Ducati abbia perso, anzi perderà, qualcuno che può davvero fare la differenza. 
Comunque Dall’Igna ha fatto bene a continuare a credere in Lorenzo, seguendo le sue richieste; e ha avuto ragione quella parte di Ducati che ha fiducia in Jorge, perché una parte ancora c’è. Probabilmente è proprio perché c’è chi ha continuato a tenere quell’atteggiamento, che Jorge è riuscito a compiere quel passo a livello mentale. Perché Lorenzo ha grande necessità di queste cose. Deve sentire che tutti credono in lui. Jorge non è Valentino Rossi, neppure Marc, a loro non importa nulla, sanno come si fa indipendentemente da chi c’è attorno. Invece Lorenzo non è così, ha bisogno di questo tipo di ambiente. Per lui è fondamentale. 
Tre gare fa sembrava incapace di adattarsi alla Ducati, ora sembra imbattibile: il fattore psicologico spiega tutto, secondo me. Anche se è vero che il reparto corse Ducati è riuscito ad andare incontro alle sue esigenze, altrimenti Jorge non guiderebbe una Ducati come fosse una Yamaha
I complimenti vanno anche allo staff tecnico Ducati perché mi sembra che la Desmosedici sia la moto che funziona meglio di tutte. Quindi Marc deve stare molto attento, concentrato, e deve accettare l’esistenza di gare in cui bisognerà pensare soltanto a portare a casa dei punti… Perché è arrivato un rivale in più. 
Resta comunque un campionato strano, è molto difficile avanzare delle previsioni. Non è più come una volta. Penso che derivi dalle gomme Michelin: quindi se c’è una cosa certa, è che qui non c’è nulla di scontato. Non si sa come andrà la prossima gara. 

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