MotoGP Austria, qualifiche: Marquez "infila" le Ducati

MotoGP Austria, qualifiche: Marquez "infila" le Ducati

Lo spagnolo della Honda beffa le tre Ducati di Dovizioso, Lorenzo e Petrucci. Male le Yamaha di Vinales (11esimo) e Rossi (14esimo)

F.P.

11.08.2018 ( Aggiornata il 11.08.2018 16:00 )

Dopo le Q1, che hanno “promosso” Rins e Bautista (e bocciato Valentino Rossi, grande escluso dalle Q2 a causa del 14esimo tempo), i migliori 12 piloti della MotoGP si sono dati battaglia al Red Bull Ring per le prime file sulla griglia di partenza.

UN SOFFIO - Fino all’ultimo secondo utile, è stata una spettacolare sfida a tre a colpi di giri veloci tra Andrea Dovizioso e Jorge Lorenzo, compagni di squadra nel team ufficiale Ducati e la Honda di Marc Marquez. Ad avere la meglio, proprio nelle battute finali è stato il campione del mondo, che ha fermato il cronometro sull’1’23”241. Seconda piazza per il “Dovi”, che manca la pole position per soli due millesimi di secondo ma che dimostra di avere tutti i numeri per correre domani un’altra gara da protagonista dopo Brno.

PETRUCCI A DUE DECIMI - Terzo, a un decimo, Jorge Lorenzo. Che ha perso la personale sfida in casa con Dovizioso ma che può accontentarsi di un’ottima prima fila. Alle loro spalle, si conferma al top Danilo Petrucci: il ternano non è riuscito ad inserirsi tra le moto ufficiali ma si è fermato a soli due decimi dal leader Marquez. Un buon “biglietto da visita” in vista della sfida di domani. Quinta posizione per Cal Crutchlow mentre sesto si è piazzato un ritrovato Johann Zarco, con la Yamaha satellite. 

M1 CERCASI - A proposito di M1, anche oggi giornata “no” per il team interno. Maverick Vinales, ha chiuso solo 11esimo, a oltre un secondo da Marquez e alle spalle anche di Rabat (altra prestazione al top per lui), Iannone, Pedrosa e Rins, che completano la top ten. Di Rossi abbiamo già detto: scatterà dalla quinta fila, su una pista che ancora una volta non riesce a sorridere alla sua moto. A lui e a Vinales, domani, servirà un mezzo miracolo per tenere il passo di Honda e Ducati. E nel box, ad oggi, non sembrano dotati della famosa “bacchetta magica”…

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