MotoGP, Rabat: 'Avevo la gamba come una S'

MotoGP, Rabat: 'Avevo la gamba come una S'
"Ho perso molto sangue e ho avuto paura", dichiara Rabat. "Rischiava un'embolia se non fosse stato operato entro 4-6 ore. Impossibile prevedere quando tornerà in pista. Serve tempo", dicono i medici

03.09.2018 17:31

Il 25 agosto sulla pista di Silverstone Tito Rabat è incappato in un brutto incidente a causa della pioggia. Lo spagnolo ha riportato la frattura di tibia, perone e femore. Una situazione ‘seria’, come è stata definita oggi dai medici responsabili dell’intervento in una conferenza stampa tenuta nell’ospedale di Barcellona. Proprio per la gravità della situazione, Rabat è stato operato direttamente all’ospedale di Coventry, in Inghilterra e non è stato rimpatriato fino a venerdì scorso.

"La nostra idea era di rimpatriallo il prima possibile, ma a vedere le lesioni, i rischi secondari a queste fratture erano molto alti, e potevano compromettere la sua vita. Per questo abbiamo deciso di optare per i medici inglesi", ha detto il direttore medico della MotoGP Angel Charte, che è anche capo del dipartimento medico dell'ospedale Auditori Universitari Dexeus, durante una conferenza stampa all’ospedale di Barcellona, i cui contenuti sono stati riportati da Mundodeportivo.com.

In conferenza stampa c’erano anche Tito Rabat, Ignacio Ginebreda, capo dell'unità specializzata negli arti inferiori dell'ospedale di Barcellona e senior consulting in MotoGP e Xavier Mir, traumatologo dell’Hospital Universitari Dexeus e importante componente dell’equipe medica del mondiale di MotoGP. 

RABAT: "VOGLIO TORNARE IL PRIMA POSSIBILE" - “A Silverstone abbiamo visto l'importanza della squadra medica della MotoGP e voglio ringraziarli tutti per il loro ottimo lavoro. Voglio anche ringraziare coloro che mi hanno operato in Inghilterra perché hanno fatto un buon lavoro”, ha detto Tito Rabat.

Voglio tornare il prima possibile, ma agirò secondo ciò che i medici mi dicono. La priorità è recuperare il più rapidamente possibile, ma alla fine è l'evoluzione dello stato della mia gamba a dettare il comportamento da adottare", continua Rabat.

"La parte peggiore dell'incidente è stata il dolore, che mi ha praticamente impedito di dormire. Non ho mai pensato di perdere la gamba, anche se l'ho vista contorta come una S quando ero sdraiato sulla ghiaia. Ho perso molto sangue e ho avuto paura.

"Ho imparato una lezione e d'ora in poi, ogni volta che cadrò, mi girerò sempre. In quel momento, ho visto che Rins mi stava avvisando di uscire da lì e ho visto la moto di Franco arrivare molto velocemente verso di me, mi sono alzato e la sua moto mi ha colpito alla gamba. Se non l'avessi vista arrivare sarebbe stato molto peggio", ha concluso Rabat. 

IL PERICOLO - "C'è stato un trauma ad alta energia, essendo stato colpito da un’altra moto. Tito è stato sottoposto subito ad una sedazione maggiore perché ha avuto una lesione deformante e una volta stabilizzato è stato trasferito all'ospedale di Coventry”,C'è stato un trauma ad alta energia, essendo stato colpito da un’altra moto. Tito è stato sottoposto subito ad una sedazione maggiore perché ha avuto una lesione deformante e una volta stabilizzato è stato trasferito all'ospedale di Coventry”, ha spiegato il dottor Angel Charte.  

La frattura del femore era in più frammenti, e quella di tibia e perone era una frattura aperta di grado1. Se ci fosse stato un aereo per partire dal circuito, saremmo andati subito in Spagna, ma c’era il rischio di un’embolia se non si interveniva entro le 4-6 ore”, ha aggiunto Charte.

IL RECUPERO - "Per fortuna, le ferite di Tito non hanno influenzato la parte articolare del femore e della tibia”, ha commentato Ignacio Ginebreda. Non c'è neanche una lesione ai legamenti, il che aiutaa ad avere una prognosi migliore.
"La stabilizzazione è stata effettuata con un chiodo endomidollare sia nel femore che nella tibia, mentre nel femore la frattura era in diversi frammenti, che sono stati ben allineati, e lo stesso nella tibia. Questo permette di ridurre le possibilità di complicazioni e consente l'avvio di una riabilitazione il più immediata possibile", aggiunge Ginebreda.
"Il sistema che è stato utilizzato è il più appropriato ed è per questo che possiamo stabilire un protocollo di riabilitazione praticamente immediato nonostante la gravità: le fratture sono complesse specialmente quelle del femore e della tibia, che è aperta", ha spiegato Ignacio Ginebreda.

IL RITORNO IN PISTA - "Dobbiamo dargli tempo. Non possiamo fissare una data. Tito, lo conosciamo già, ha una forte volontà e si riprenderà il prima possibile, ma non oso dare un appuntamento”, ha dichiarato Ignacio Ginebreda. “Queste fratture devono consolidarsi e sarebbe un rischio se risalisse in moto prima del tempo. Questo andrà valutato, compresi i possibili rischi. Andremo piano piano avanti a vedere come si evolve.

“Quando sarà in condizioni, inizieremo la riabilitazione attiva dell'arto. Faremo degli esami in 3D per capire quando avremo più consolidamento, per iniziare a dare carico. Si può fare un po' di azione non aggressiva per farlo guarire nel più breve tempo possibile, ma senza dimenticare le sue condizioni!”, ha concluso Ginebreda.

Tito Rabat rimarrà in ospedale ancora per un paio di giorni prima di tornare a casa.

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