MotoGP: con il podio di Iannone Suzuki perde le 'concessioni'

MotoGP: con il podio di Iannone Suzuki perde le 'concessioni'

Con il terzo posto sul circuito di Aragon, Suzuki raggiunge i 6 punti nella classifica speciale che premia i piazzamenti fra i primi tre. Ora per lo sviluppo tecnico dovrà seguire la stessa strada di Ducati, Honda e Yamaha: niente più concessioni "particolari"

FLG

26.09.2018 09:53

Al Gran Premio Movistar di Aragon la Suzuki è tornata sul podio con il terzo posto di Andrea Iannone. Il team di Hamamatsu ha raggiunto così quota cinque podi, segno di un lavoro che inizia a rendere anche in termini di prestazioni.

Il rovescio della medaglia è che ora Suzuki ha perso le concessioni di test illimitati e di sviluppo libero dei motore, e non può più usufruire neanche del vantaggio di poter utilizzare 9 motori a dispetto dei 7 congelati delle squadre più competitive.

LA CLASSIFICA DELLE CONCESSIONI - Esiste, infatti, una speciale classifica delle concessioni tecniche, date ai costruttori senza alcun podio in un anno per beneficiare di vantaggi tecnici.

Le concessioni si possono perdere e recuperare in base all’andamento stagionale. Per perderle è necessario raggiungere 6 punti in una classifica tecnica speciale: si ottiene 1 punto per ogni 3° posto, mentre si guadagnano 2 punti per il 2° posto e 3 per il 1° posto.

Il Team Suzuki Ecstar ha conquistato cinque podi nel 2018, due con Alex Rins  e tre con Iannone. Il costruttore giapponese ha ottenuto quattro terzi posti ed un secondo. Con l’ultimo podio dell’italiano ottenuto domenica ad Aragon, una terza posizione, Suzuki ha raggiunto la soglia minima dei 6 punti, cifra che fa perdere le concessioni per il 2019. La fine dei test illimitati, invece, entra da subito in vigore mentre il numero massimo di motori (sette e non modificabili) dall'anno prossimo.

CON I TOP TEAM - Mentre KTM e Aprilia continueranno a beneficiare di uno sviluppo tecnico con limiti solo nello stesso regolamento, a partire dalla prossima stagione Suzuki dovrà seguire la stessa strada di top team quali Ducati, Honda e Yamaha. Non è però la prima volta che la Casa di Hamamatsu perde le concessioni: grazie ai quattro podi conquistati nel 2016, nel 2017 aveva ottenuto i punti sufficienti per rientrare tra le prima squadre.

Nel 2017 Suzuki non aveva comunque il vincolo dei cinque giorni di test privati: poteva lavorare sullo sviluppo del motore e aveva l’opportunità di portare in pista sei wild card, il doppio dei team che non godevano delle concessioni. Il digiuno di podi nella scorsa stagione ha permesso al team Suzuki Ecstar di tornare a beneficiare delle concessioni per il 2018, continuando il lavoro di sviluppo che quest’anno vede raccogliere.

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