Il maiorchino commenta la nuova stagione 2019: “voglio sconfiggere tutti e 22 i miei avversari, compreso il mio compagno di squadra”
Jorge Lorenzo non ha iniziato in modo brillante la nuova stagione 2019 della Motogp, ma il suo arrivo in Honda lo vede sottoposto a continue interviste.
L'ultima gli è stata fatta dal giornale GQ proprio prima del Gp del Qatar, dove il maiorchino ha parlato del suo nuovo compagno di team Marc Marquez: “Io e Marc in Honda – ha detto – siamo come Ronaldo e Messi riuniti nella stessa squadra.”
NON SOLO MOTO – Se l'esordio di Jorge Lorenzo con la RC213V non è andato per il verso giusto vista la caduta nelle FP3 del Gp del Qatar e il 13esimo posto in gara, la sua vita sotto i riflettori continua ad essere molto movimentata e nell'ennesima intervista ha raccontato anche alcuni particolari della sua vita privata:”mi definirei come un personaggio ribelle, un tipo alla James Dean, o come un ribelle che non si lascia guidare dalle regole e fa tutto ciò che pensa sia più giusto per lui in quel momento. La mia vita per certi aspetti è stata dura, mio padre è stato duro con me e in un certo modo, professionalmente, devo tutto a questa durezza.”
Jorge fa anche un paragone tra la sua famiglia e quella di Marquez:” visti da fuori possiamo sembrare tutti buoni o tutti cattivi, ma con questo non voglio dire assolutamente niente sul fatto che la mia famiglia sia migliore o peggiore di quella di Marquez. Se dovessi scegliere, però, preferirei un padre duro che ti insegna i valori importanti della vita, dello sforzo e della disciplina. Con mio padre è stato così, abbiamo due caratteri forti e andare d'accordo spesso è complicato però alla fine ti accorgi che un padre vuole sempre il meglio per un figlio.”
A TUTTA SFIDA – E a proposito di Marquez, quella tra i due spagnoli sarà una convivenza importante all'interno del box Honda, che molto probabilmente, non appena il maiorchino si adatterà alla moto, sfocerà in una vera e propria sfida:”tra me e Marc potrebbero esserci scintille, ma questo fa parte della competizione ed è normale. Non dobbiamo per forza essere amici, lo sport che facciamo è individuale. Io voglio sconfiggere tutti e 22 i miei avversari, compreso il mio compagno di squadra.”
“In realtà – conclude – essere nella stessa squadra è positivo al 90%, siamo due dei migliori e i titoli iridati degli ultimi anni ce li siamo spartiti tra noi. E' come se Ronaldo e Messi si riunissero nella stessa squadra.”
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