MotoGP: la staccata secondo Dovizioso

MotoGP: la staccata secondo Dovizioso

“In MotoGP è tutto molto estremo e nell’ultimo decennio i freni sono cambiati tanto. Adesso stiamo andando in un contesto dove non ci sono più limiti”, spiega il forlivese, leader della classifica dopo i primi 3 round

 

FLG

02.05.2019 ( Aggiornata il 02.05.2019 11:23 )

La stagione di Andrea Dovizioso e della Ducati non avrebbe potuto iniziare in un modo migliore: dopo i primi tre GP il forlivese è leader della classifica iridata a quota 54 punti e precede di tre lunghezze Valentino Rossi. A cinque punti c’è Alex Rins, mentre il campione in carica Marc Marquez è staccato di 9 punti.

LA VISITA IN BREMBO – In un momento di pausa dalle gare Andrea Dovizioso ha trascorso un pomeriggio a Curno, nella sede di Brembo Racing, dove vengono progettate, prodotte e testate le componenti frenanti utilizzate in MotoGP, ma anche in Formula 1 e in altre competizioni motoristiche internazionali.
E il ‘Dovi’ si è confermato pilota-ingegnere, come lo chiamano i tecnici che hanno lavorato con lui nel mondiale, tale è la sua capacità di analizzare e sviluppare il comportamento della moto in maniera scientifica.

Fin dall’ingresso nello show-room dove sono esposte le com??binazioni di pinza e disco freno delle monoposto di Formula 1 e dei prototipi, Dovizioso ha iniziato a fare domande. E ha continuato a sottoporre i suoi interrogativi agli ingegneri anche nello stabilimento dove sono prodotti i freni della MotoGP.
Ho visto tanta precisione e un livello ingegneristico che potevo immaginare ma finché non lo vedi non ci credi”, ha commentato Dovizioso. “C’è un controllo e una serietà nel lavoro e nel materiale utilizzato pazzesco, d’altra parte il freno è un aspetto fondamentale delle corse.

“A me piace avere molta reattività e avere meno gioco possibile sulla leva, prima dell’attacco”, spiega ancora Dovizioso. “C’è stato un grosso lavoro da parte di Brembo su quest’aspetto nel corso degli anni al fine di migliorarsi. Correre con una moto italiana e con i freni italiani fa ancora più piacere quando si ottengono i risultati”.

LA STACCATA SECONDO ‘DOVI’ - Andrea Dovizioso ha spiegato ai tecnici Brembo qual è il suo modo di concepire la frenata: “Sono molto esigente con i freni perché sono sempre stato uno dei maggiori staccatori e ho sempre avuto un feeling particolare con i freni. Per me è fondamentale averli reattivi e precisi. Io sono solito frenare usando le due dita sulla leva anteriore”, ha detto.

Dal  2017 Andrea Dovizioso continua a impensierire Marc Marquez. Lo dimostrano i secondi posti nella classifica finale del 2017 e 2018, ma anche i GP vinti: 16 lo spagnolo, 11 Dovizioso, mentre nessuno degli altri piloti ha ottenuto più di 4 vittorie complessive in MotoGP.

?LA POMPA POLLICE – In Brembo suppongono che potrebbe essere solo una coincidenza, ma questo periodo di particolari affermazioni di Dovizioso va di pari passo con la diffusione dell’utilizzo della pompa pollice: questa soluzione venne ideata per aiutare Mick Doohan a tornare a guidare in? 500 dopo l’incidente nelle prove del GP d’Olanda del 1992 in cui rischiò l’amputazione della gamba destra, rimasta schiacciata.
Per permettergli di utilizzare ancora il freno posteriore, vista l’impossibilità di avvalersi del piede destro, i tecnici Brembo progettarono la pompa pollice: anziché con il pedale di destra, il freno posteriore è azionato da un comando a mano posto sulla sinistra del manubrio. Questa ingegnosa soluzione ha aiutato l’australiano a vincere 5 mondiali consecutivi della classe 500, dal 1994 al 1998.

Dovizioso in realtà usava la pompa pollice già in HRC, poi l’aveva accantonata. “L’ho reinserita in Ducati e mi fa piacere vedere che tanti piloti l’hanno riscoperta. Io però la uso solo nelle curve a destra perché in quelle situazioni, a centro curva, non hai la possibilità di usare il freno posteriore con il piede. Per riuscirci, alcuni tengono il piede in avanti, altri lo spostano sulla punta della staffa”.

Alcuni si servono della pompa pollice per evitare il pattinamento in curva, ma Dovizioso esclude questo utilizzo: “La potenza che puoi esercitare con il dito sulla pompa pollice è comunque minore rispetto a quella che puoi esercitare con il piede. Ed è per questo motivo, infatti, che la uso solo quando la moto ha la massima angolazione di piega”.

SENZA LIMITI – “In 125 e 250 i margini di personalizzazione dei freni sono molto limitati. Devi solo trovare il tuo set-up e il resto arriva di conseguenza”, spiega Dovizioso, che utilizza i freni Brembo da oltre un decennio. In MotoGP è tutto molto estremo e nell’ultimo decennio i freni sono cambiati tanto: è aumentato sia il diametro dei dischi sia l’altezza della fascia frenante con diverse combinazioni disponibili. Anche le pinze freno hanno seguito un’evoluzione tecnologica notevole combinata ad un aumento delle opzioni di scelta a disposizione di ciascun pilota. Adesso stiamo andando in un contesto dove non ci sono più limiti”.

SUL BAGNATO CON IL CARBONIO - Andrea Dovizioso è stato il secondo pilota da sempre a vincere una gara della MotoGP con i dischi in carbonio sotto la pioggia. L’ha fatto al GP del Giappone 2017 nonostante la pioggia non abbia dato tregua ai piloti per tutti i 24 giri: quel giorno la temperatura dell’aria non superò mai i 14 gradi e quella dell’asfalto i 15 gradi.
“È una bella novità perché ci dà la possibilità di avere un freno più costante, come sull’asciutto, e per uno che stacca forte come me è fondamentale. Certo, è una situazione non facile da gestire e non è facile tenerli in temperatura quando fa veramente freddo, ma per me rappresenta un grandissimo passo in avanti”, spiega Dovizioso, che si è ripetuto vincendo anche il GP di Valencia sul bagnato e con i dischi in carbonio.



  • Link copiato

Commenti

Leggi motosprint su tutti i tuoi dispositivi