Pirro: "Dovi-Petrux? Siamo avversari ma anche amici…”

Pirro: "Dovi-Petrux? Siamo avversari ma anche amici…”

“Non ero a posto fisicamente. La soddisfazione più grande è di aver contribuito a realizzare una Ducati con la quale negli ultimi tre anni hanno vinto tre piloti diversi”, dice Pirro a Motosprint.it

04.06.2019 ( Aggiornata il 04.06.2019 17:46 )

Offensiva a tre punte per Ducati ufficiale nel GP d’Italia: insieme a Andrea Dovizioso e Daniele Petrucci al Mugello, infatti, è sceso in pista anche Michele Pirro, pluricampione italiano della Superbike e da anni collaudatore ufficiale di Ducati MotoGP.

Per lui la prima sfida è stata quella di tornare su una pista che lo scorso anno aveva lasciato in barella, dopo una brutta caduta in prova che gli aveva impedito di schierarsi. 

“L’anno scorso il GP d’Italia l’avevo fatto in ospedale. Quest’anno mi sono presentato con l’idea di fare tutto il weekend e sono contento perxcé ho avuto sempre una buona velocità in tutte le sessioni”, spiega Michele Pirro nella nostra intervista esclusiva. “E’ stata veramente tosta con il livello che c’è ora in MotoGP. In gara non ero a postissimo fisicamente, ho avuto qualche difficoltà con l’avambraccio destro, e ho dovuto gestire. Mi è dispiaciuto, perché il pacchetto che avevo è stato veramente competitivo. Potevo stare nei primi 5. Ma era anche la prima gara in MotoGP dopo 6 mesi che non correvo, sono contento di quello che ho fatto”.

L’incidente dello scorso anno ti è tornato in mente?

“All’inizio sì, però tutti noi piloti siamo abituati a guardare avanti. L’impressione più grossa era quando uscivo dai box, soprattutto all’inizio, infatti ogni volta provavo ad impennare così mi distraevo. In quel punto mi rendevo conto di quanti metri avevo percorso dalla frenata alla caduta…”

Torniamo al GP. Chi ti ha impressionato di più?

Ho avuto l’impressione che Marquez abbia il controllo totale di quello che fa, ed è molto veloce, nonostante le altre Honda siano in difficoltà. Sembra che lui guidi una moto diversa dagli altri suoi colleghi. Dei giovani poi mi hanno impressionato Bagnaia, Quartararo, Morbidelli, tutti forti. E fa strano vedere Valentino Rossi e Jorge Lorenzo così indietro in griglia di partenza…”

Nelle passate due stagioni eri il coach di Lorenzo. Che cosa pensi del suo momento attuale?

“Secondo me ora sta andando peggio di quando è arrivato in Ducati. Non sarà facile per lui colmare il gap in poco tempo. Due anni fa alla prima uscita con la Ducati al Mugello avevamo fatto dei giri in testa, era in difficoltà ma adesso lo è di più. Mi ha detto che selui provasse a fare quello che fa Marquez sarebbe sempre per terra, questa cosa secondo me un po’ ti destabilizza. Soprattutto per lui che ha vinto 5 mondiali”.

La vittoria di Petrucci è stata una sorpresa o era nell’aria?

“Già dalle prove era messo molto bene, potenzialmente si poteva giocare la vittoria, come è stato. Era giusto che ci provasse. Sono contento per lui, com’è successo per Dovi due anni fa: il duro lavoro paga. Negli ultimi tre anni abbiamo vinto al Mugello con tre piloti diversi. Mi sento parte dei risultati di Ducati e la soddisfazione più grande è aver fatto una moto che può permettere a tanti piloti che guidano in modo diverso di esprimersi al massimo. Questo è il risultato più grande di un lavoro iniziato anche con me otto anni fa”.

Sarà guerra in casa fra Dovi e Petrux?

“Sono e siamo tutti avversari ma anche amici, e i risultati sono frutto di quello che è stato creato anche al di fuori delle corse. Ognuno mette del suo per far star davanti la Ducati”.

E la tua prossima gara in MotoGP?

“A Misano a settembre. Ma prima correrò nel mondiale Superbike, sempre a Misano, un premio da parte di Barni e Ducati. Non sarà facile, perché correrò con una moto diversa in un campionato molto agguerrito, ma non vedo l’ora di scendere in pista”, conclude Pirro, che attualmente è leader del CIV.

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