MotoGP: Mir all’ospedale di Barcellona fino a lunedì

MotoGP: Mir all’ospedale di Barcellona fino a lunedì

Dopo la caduta nei test di lunedì, lo spagnolo deve rimanere ancora sotto osservazione. “La TAC toracica mostra una contusione polmonare che richiede analisi e test quotidiani”, spiega il dottor Charte

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10.08.2019 ( Aggiornata il 10.08.2019 17:01 )

Davvero una gran brutta botta quella di Joan Mir durante i test ufficiali della MotoGP lunedì scorso in Repubblica Ceca. Vi avevamo già dato conto del primo referto medico (leggi qui). Venerdì sera Mir è partito da Brno ed è atterrato a Barcellona, dove sarà ricoverato in ospedale fino a lunedì.
Al pilota spagnolo era stato diagnosticata subito una grave contusione polmonare dopo l'incidente ed era stato trasferito all'ospedale universitario Bohunice. Ora ha potuto finalmente tornare in Spagna a bordo di un aereo medico. Al suo arrivo è stato trasferito direttamente al Dipartimento di Medicina Interna presso l'Ospedale Universitario Dexeus, dove il medico responsabile è Angel Charte, che è anche il direttore medico del mondiale MotoGP.

IL BOLLETTINO MEDICO - Appena Mir è arrivato, il team del Dr. Charte ha eseguito i controlli medici. “Abbiamo completato una TAC cranica potenziata, una TAC toracica e una TAC addominale con colorante a contrasto”, spiega il dott. Charte, in una nota rilasciata dal team Suzuki. “Sia la TAC cranica che la TAC addominale sono normali. Non abbiamo osservato alcun coinvolgimento o danno di alcun organo vitale, né sangue nella cavità addominale. Tuttavia, la TAC toracica mostra una contusione polmonare, prevalentemente sul lato destro. Sebbene i polmoni funzionino bene e abbiano risposto bene all’analisi, c'è ancora un forte ematoma che richiede riposo e osservazione in ospedale, con analisi e di test quotidiani ”, ha spiegato ancora il dott. Charte.
"Insieme al mio team, abbiamo deciso di tenerlo ricoverato in ospedale fino a lunedì, quindi faremo un altro controllo per vedere se la contusione si è ridotta in intensità - e in quel caso tornerà a casa", conclude il direttore medico della MotoGP.

 

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