Moto3: addio a "Maccio", il capotecnico di Bulega

Moto3: addio a "Maccio", il capotecnico di Bulega
"Mi ricorderò sempre le tue lacrime di gioia a Jerez l'anno scorso quando siamo andati sul podio per la prima volta", dice Nicolò Bulega
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25.10.2017 12:08

Avrebbe compiuto 54 anni il prossimo 30 novembre, Claudio Macciotta, per tutti il "Macio". Era il capotecnico di Nicolò Bulega, e la notizia della sua scomparsa è arrivata inaspettata.

Dal ricordo di Nicolò si capisce quanto il giovane pilota tenesse al suo capotecnico.

"Eri una persona umile, sempre disponibile, buona... delle volte fin troppo con chi non se lo meritava il tuo bene", scrive Nicolò sulla sua pagina social. "Mi ricorderò sempre le tue lacrime di gioia a Jerez l'anno scorso quando siamo andati sul podio per la prima volta...

"Ultimamente stavi male, si vedeva e si sentiva, ma non avrei mai e poi mai pensato ad un gesto del genere... La tua voce così "bassa" e le tue caramelle Fisherman's mentre guardavamo la telemetria rimarranno nella mia testa per tanto ancora. Se solo potessi fare qualcosa... Spero tanto di rincontrarti un giorno e poterti riabbracciare... Cercherò di vincere per te adesso, mi mancherai Macio".

IL RICORDO DI PAPA' BULEGA - "Claudio ha sempre protetto Nicolò da prestazioni non convincenti...", ricorda Davide, il papà di Nicolò che abbiamo raggiunto telefonicamente. "Si metteva sempre in discussione, si faceva una colpa se Nicolò non raggiungeva i risultati che erano nelle sue potenzialità. Era stato anche il mio meccanico in passato, e ha seguito Nicolò per tutto il 2016 e poi quest'anno in Qatar, in Argentina, a Jerez, a Misano e Aragon.

"Avrebbe dovuto venire al 'trittico', invece ci ha telefonato per dirci che i suoi dolori alla schiena erano troppo forti, che non ce la faceva...", aggiunge Davide, che poi ci spiega la foto in apertura che ritrae Nicolò con Claudio, pubblicata sui social insieme al suo ricordo. "E' una foto scattata in Qatar. Un momento bellissimo. Nicolò aveva le cuciture interne dei guanti che gli davano fastidio alle dita. E allora Claudio, per farlo guidare nelle migliori condizioni, prese il martello e cominciò a batterle per abbassarle... era unico! Era un gentleman in un mondo che forse non gli apparteneva, era umile, gentile, umano, comprensivo, modesto, buono, bravo...", conclude Davide.

IL RICORDO DI NIETO - "E' un momento difficile per tutto il Team", dice Pablo Nieto. "Ma vogliamo stringerci intorno alla sua famiglia in questo dolore. Di Claudio ci mancheranno il garbo, l'eleganza e i modi gentili che sempre lo hanno contraddistinto nel suo rapporto umano e lavorativo con piloti e colleghi".

Alla famiglia e agli amici di Claudio Macciotta, le condoglianze di Motosprint.

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