Il gioco del gatto con il topo è iniziato. La Dakar ha raggiunto oggi Antofagasta per la quinta tappa e nella speciale di 458 chilometri
Marc Coma e
Joan Barreda non si sono certo risparmiati. Con il pilota
Honda ad aprire la pista, al quattro volte vincitore della Dakar era necessario raggiungere l’avversario e cercare di distanziarlo, ma se la prima cosa gli è riuscita dopo soli trenta chilometri, Barreda non lo ha lasciato scappare nel
fesh fesh e nelle
pietre che hanno caratterizzato la durissima tappa odierna.
Così
Coma ha guadagnato 2’16’’ sul rivale, portandosi a dieci minuti in classifica generale. Domani le posizioni saranno invertite, con Coma che, dopo aver vinto oggi la sua prima tappa della Dakar 2015, avrà il ruolo di aprire la pista seguito da Barreda. Come ieri, al terzo posto ha chiuso il cileno
Pablo Quintanilla, uno dei pochi in grado di mantenere il ritmo forsennato dei due battistrada, così come
Stefan Svitko, pilota slovacco che alla Dakar è spesso uno dei migliori privati.
Viladoms e
Faria hanno commesso un brutto errore di navigazione nella prima parte della giornata, recuperando posizioni nella seconda. Meglio è andata ai piloti Honda, che si sono piazzati dalla quinta all’ottava posizione con
Goncalves,
Rodrigues e
Israel.
Botturi è stato il migliore dei piloti
Yamaha, ma la sua diciottesima posizione fa pensare che la moto non sia perfettamente a punto. “Solo” diciannovesima
Laia Sanz, ma la pluricampionessa di trial, enduro e chi più ne ha più ne metta sta facendo una Dakar incredibile.
Paolo Ceci ha lasciato il ruolo di “assistente” dopo il ritiro del boliviano Salvatierra, che oggi non è partito per una frattura alla mano. Il modenese ha concluso 34° e in generale è 30°.
Bene i fratelli Marco e Alberto Brioschi, 53° e 66°, così come Diocleziano Toia, 78°. Ieri purtroppo si è ritirato Francesco Catanese.
Domani si sale ancora a nord per arrivare a Iquique, dove finalmente i centauri potranno riposare per un’intera giornata. 318 saranno i chilometri di speciale, con qualche chilometro delle rare dune di questa Dakar 2015.
Edoardo Bauer