Enduro: quale futuro per il mondiale?

Enduro: quale futuro per il mondiale?

Con l'arrivo del nuovo anno, ecco un'analisi dello stato di salute del campionato dedicato al fuoristrada più estremo.

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23.01.2018 11:10

Il 2017 è ormai alle spalle ma ripensare a quello che lo scorso anno era stato titolato campionato mondiale EnduroGP fa riemergere il malcontento generale. Un sentimento per ciò che avrebbe dovuto rappresentare un cambio epocale dei regolamenti –scelte delle classi per moto 2T e 4T, novità sportive, numero dei piloti ai GP, direttive politico-organizzative – e che invece già a metà stagione aveva trasformato l’EnduroGP in un clamoroso fallimento. Sono bastati i primi tre GP del 2017, infatti, per far cambiare idea a chi aveva voluto rivoluzionare l’essenza stessa dell’Enduro, concentrando le diverse cilindrate e tipologie dei motori delle moto in due sole classi: EnduroGP ed Enduro2.  
GP Finlandia a parte, con l’82° Enduro Classico del lago Päijänne, i restanti GP hanno visto crollare sempre più il numero dei partenti preoccupando tutti i soggetti coinvolti: CEN-FIM, Promoter ABC, Case, team, addetti ai lavori, Moto Club organizzatori dei GP del 2018 e 2019, enti turistici.  

BATTUTO UN COLPO - Le Case Costruttrici, negli ultimi tempi, sono state le più attive nel sollecitare il potere politico CEN-FIM e il Promoter a trovare una soluzione per il 2018 che restituisse credibilità al mondiale Enduro, sebbene nel 2015 fossero state tutte d’accordo sulla nascita dell’EnduroGP 2017 (dopo la stagione 2016 di transizione che aveva assegnato ancora i titoli iridati E1, E2, E3 e EnduroGP, quest’ultimo per somma dei tempi delle prove speciali).  
Tra riunioni e discussioni, soprattutto per merito del Promoter del Mondiale Alain Blanchard, alla fine si è saggiamente trovata la via d’uscita decidendo per la clamorosa retromarcia. Il campionato mondiale Enduro 2018 ritorna così alle tre classi introdotte nel 2004, cioè E1 (2T-4T 250), E2 (soltanto 4T oltre 250 e fino a 450), E3 (2T oltre 250, 4T oltre 450). L’EnduroGP, che nel 2017 aveva visto gareggiare raggruppate le 2T 300 e le 4T da 300 a 450, non avrà più titolazione iridata ritornando classifica Assoluta per somma dei tempi delle prove speciali con possibilità di essere pubblicizzata dal team campione del Mondo.  
 
LE ALTRE MODIFICHE - Novità importanti sono attese anche per le categorie EJ e EY che avranno titolazione di Coppa del Mondo Junior e Youth. La Junior sarà inoltre suddivisa in due classi: Junior 1 e Junior 2 con graduatoria iridata articolata su sei GP (Spagna, Portogallo, Estonia, Italia a Edolo, Inghilterra e Germania) che prenderà in considerazione i migliori dieci risultati delle 12 giornate di gara, quindi scartando i due peggiori risultati. Vincitore della Coppa del Mondo Junior sarà il pilota con la migliore somma dei tempi delle speciali della classifica Assoluta J1 e J2.  
Per il titolo EY i GP validi saranno invece cinque (Spagna, Estonia, Italia a Edolo, Inghilterra e Germania) con classifica iridata che conteggerà i migliori otto risultati delle dieci giornate di gara. I piloti EJ non disputeranno GP Finlandia e GP Trentino a Pietramurata, mentre gli EY salteranno Finlandia, Portogallo e Trentino. Il titolo iridato femminile EW verrà assegnato nel solo GP Germania. 

TRASLOCO - Tutti soddisfatti? No! KTM e Husqvarna hanno clamorosamente deciso di non partecipare al Mondiale Enduro scegliendo di gareggiare con i rispettivi team ufficiali nella nuova serie di gare denominata WESS: World Enduro Super Series. Di cosa si tratta? Vediamolo subito.  
WESS Promotion è una società sportiva austriaca, con a capo due professionisti del mondo delle due ruote e appassionati di fuoristrada: Philipp Stossier, amministratore delegato, e Winfried Kerschhaggl, racing manager. Il World Enduro Super Series riunirà alcune delle più famose manifestazioni di Enduro Hard, Enduro Classic, Cross-Country e Beach Racing per eleggere ogni anno il super campione di Enduro.  
Si tratta di otto eventi già esistenti: sei prove Hard-Extreme supportate dal noto brand austriaco di bibite energetiche, comprendenti anche l’Erzberg in Austria a cui si aggiungeranno due classiche: la Trèfle Lozérien in Francia e la Gotland Grand National in Svezia. Ogni singola manifestazione manterrà le proprie caratteristiche approvate dalle rispettive Federazioni Nazionali con regolamenti indipendenti e punteggio uniforme applicabile a ogni singola prova.  

VISIBILITÀ - Ma perché questa decisione da parte di KTM e Husqvarna? La risposta è aperta a più interpretazioni, ma è sintetizzabile con la volontà di avere nell’Enduro un solo campione. Da una parte la decisione di KTM e Husqvarna va rispettata: chi ha sempre speso tanti soldi per vedere i propri team vincere, supportando anche l’Enduro, vorrebbe avere un adeguato ritorno media e TV che non si può certo quantificare soltanto attraverso l’esposizione di banner e striscioni pubblicitari sulle speciali e nei boschi.  
La scelta di KTM e Husqvarna apre però un discorso lungo e articolato che ha ben poco a che vedere con lo spirito dell’Enduro. Cinque piloti KTM e quattro Husqvarna non prenderanno parte al Mondiale, ma agli eventi WESS caratterizzati da un appeal che sarà reso ancora più spettacolare ed interessante per il pubblico dall’indiscutibile capacità di comunicazione della regia “Made in Austria”: KTM, Husqvarna, bibite energetiche. Ecco perché ad alcune prove WESS potrebbero unirsi piloti di primissimo livello di altre Case a cui potrebbe essere assicurato sostegno, oltre alla visibilità TV-media. 
Insomma: scissione, terremoto o mossa strategica in attesa di tempi migliori? Sarà il tempo a dirlo con esattezza. La speranza è che possa prevalere il buon senso e che i vertici sportivi della FIM guidati dall’italiano Fabio Muner sappiano trovare, con diplomazia e pazienza attraverso il dialogo, la migliore soluzione per il futuro dell’Enduro mondiale. Evitando quella spaccatura che rischia soltanto di nuocere allo sport.  
 

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