Alex Puzar, brivido in pista

Alex Puzar, brivido in pista
Il due volte iridato Puzar ha percorso una ventina di giri a San Martino del Lago, con Dario Marchetti istruttore. E c'è stato anche un fuori programma...

Redazione

18.09.2015 ( Aggiornata il 18.09.2015 09:10 )

Alex Puzar, uno dei nomi storici del motocross italiano, due volte iridato in 250 e in 125, ha debuttato in pista alla guida di una Ducati Panigale R Superbike. Una ventina di giri sul Cremona Circuit di San Martino del Lago, prima con una 848 – meno potente – per impratichirsi, e poi con la 1199. Era la sua prima volta in assoluto sull’asfalto. «È nato tutto da due chiacchiere con Dario Marchetti, pilota e responsabile degli istruttori dei corsi di guida Ducati, oltre che amico. Il mio lavoro principale è nell’immobilliare a Montecarlo ma per restare nell’ambiente delle moto, da sette anni faccio anche il race service alle gare MotoGP e Superbike per la Pro-Grip, che produce manopole», spiega Puzar. «Mi aveva stupito il fatto che tutti me ne chiedessero di morbidissime: pensavo fosse un problema solo del cross. “Mi piacerebbe provare” – ho detto. E Marchetti mi ha preso in parola».
Praticamente una lezione privata, prima la teoria della guida e delle traiettorie, e poi la pratica, con le moto del bolognese. Non è stato tutto semplice. «Queste moto sono proprio carogne, non avrei mai pensato che fosse così difficile. Impressiona il fatto di doversi buttare giù col corpo perché ti trovi con la testa all’altezza della ruota anteriore in curvoni da terza e da quarta, e dà un po’  fastidio. Marchetti mi ha spiegato bene che questo è il modo di muoversi in sella, ma a me veniva da stare col busto dritto come un crossista. Era la prima volta, magari con un po’ di allenamento...». Verrebbe voglia di correre. «Assolutamente no, compirò 47 anni a novembre. È stato solo un gioco. Ma un gran bel gioco». C’è stato anche il brivido imprevisto.
«Inizialmente seguivo Marchetti che mi faceva vedere le traiettorie, e va fortissimo: in due o tre frenate ho avuto paura per lui. Poi mi ha fatto andare davanti e così ha visto lo spettacolo in diretta: sono uscito di pista alla frenata in fondo al rettilineo principale, ma nello spazio di fuga c’è la ghiaia profonda e se ti pianti voli via. Ho pensato “Se gli butto in terra la moto mi tira il collo”. Così quando sono arrivato nella ghiaia ho mollato il freno e ho dato gas per alleggerire la ruota anteriore, e ne sono uscito: ho fatto... il crossista. Ed è stato più facile quel fuori programma sulla terra che non guidare sull’asfalto».

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