Polita: Non mi pento di aver scelto la moto

Polita: Non mi pento di aver scelto la moto
La lettera aperta di Alessia
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Redazione

19.09.2013 ( Aggiornata il 19.09.2013 17:04 )

«Non mi serve essere di esempio a nessuno! Dentro Montecatone e nel mondo ci sono tante e forse troppe persone che si trovano nella mia condizione ed anche peggio. Ognuno di noi, con fatica, sofferenza, giorni stralunati, giorni duri e dolorosi, sono andati avanti in un modo o nell altro!! Non mi interessa farmi vedere che sono una persona forte, perché mi sono rimboccata le maniche come tutti qua dentro e ho preso consapevolezza di quello che sto vivendo, anche piangendo, anche stando in giro la notte e chiedermi perché... In fondo ci sono milioni di persone cattive, pedofili, assassini, che meriterebbero questa sofferenza che noi siamo costretti a vivere, e non capisco perché debbano accadere certe cose a chi non lo merita. Molti dicono con cattiveria e ignoranza... “Nessuno le ha chiesto di andare un moto” ... Avete ragione, ma c’è chi decide di studiare per diventare avvocato e chi decide di andare avanti nello sport!!! Io ho sacrificato tutto per le moto e non me ne pento!!! Molti si aspettano chissà cosa debba fare quando esco da Montecatone.... Vorrei soltanto far conoscere che cos’è la disabilità... Perché rimanere paralizzati non è soltanto non muovere più le gambe, ma davvero molto di più, forse, anzi, sicuramente quello che c’è dietro è peggio di rimanere su una sedia a rotelle! Quello che ci è successo a noi qua dentro è dura... Ci vuole forza... Quella che TUTTI sono costretti a trovare dentro di se quando succedeno queste cose. Non capisco perché certa gente abbia il cervello così ridotto e quale voglia abbia di stare ancora a sparare cattiverie. Questa è una dura battaglia per tutti qua dentro, cambi il modo di vedere e vivere le cose... Ma ognuno di noi andrà avanti... In un modo o nell altro. E tu ....... muoviti che eri il mio aiuto più grande! Le chiacchiere poi volano al vento! Alessia Polita

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