Imola, l’autodromo della discordia

Imola, l’autodromo della discordia

Tra i cittadini e il circuito si è inasprita la battaglia: il problema resta il rumore

 

Stefano Saragoni

21.03.2019 ( Aggiornata il 21.03.2019 11:50 )

Impossibile scindere un circuito dal rumore. A Imola lo scontro tra parte dei cittadini e il circuito è sempre stato acceso. E poco importa se Imola deve la sua notorietà anche a questo impianto. Il conflitto si è inasprito da quando si è insediata la nuova Giunta comunale, che ha per Assessore allo sport e all’Autodromo Maurizio Lelli, già attivista di un comitato “contro” l’autodromo, promotore di una causa contro Comune e Formula Imola proprio per via del rumore. 

INTESA E BARRIERE - Il gestore ha firmato un’intesa con Comune, Arpa, AUSL e Conami per posizionare un fonometro nella zona della Variante Alta, dove ci sono le case all’interno dell’autodromo. Tuttavia l’iniziativa è diventata motivo di conflitto. 
«Il fonometro è sovrastimato, così da prevedere il superamento dei limiti previsti dalla Legge anche con le attività ciclistiche! – assicura Uberto Selvatico Estense, presidente di Formula Imola –. Alla luce di questi rilevamenti ci sono state comminate 33 multe da 500 euro ciascuna, che abbiamo impugnato perché il fonometro non misura correttamente la pressione sonora». 
Il Comune, in quel punto, aveva promesso di alzare una barriera antirumore che non è mai stata costruita, in compenso la nuova Giunta ha chiesto ulteriori limitazioni al protocollo di intesa, tra queste il diritto di veto sul calendario (competizioni comprese) da parte del Comitato Autodromo. Inevitabile la rottura con Formula Imola, cui ha fatto seguito l’intervento del presidente FMI Giovanni Copioli, che ha ottenuto un incontro con la sindaca Manuela Sangiorgi. Qui i tecnici della Commissione Ambiente FMI hanno presentato gli ultimi studi relativi all’impatto ambientale e il progetto di monitoraggio acustico dei maggiori autodromi italiani. 

SPIRITO DI COLLABORAZIONE - La mediazione sembra avere avuto successo. La sindaca ha dichiarato: «Ho trovato un nuovo spirito di collaborazione». Sembra dunque che ci sia apertura, ma un circuito non può prescindere dal rumore. Inutile ipotizzare una polifunzionalità che può esserci sì, ma in forma minima. 
Già Imola ha parecchie limitazioni che gli altri circuiti non hanno, in primis il fatto di disporre di soltanto 60 giornate all’anno in deroga ai limiti di decibel; se poi si limita anche l’attività commerciale non ci si può aspettare che il circuito possa ospitare appuntamenti di rilevanza internazionale come il mondiale Superbike e il mondiale Cross. Se Imola vuole rimanere una città conosciuta nel Mondo per il suo circuito, deve permettere che questo lavori. Altrimenti, spenga i motori e si prepari a diventare una piccola città di provincia come tante altre. 

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