Suzuka, Smith: "Quanta pressione!"

Suzuka, Smith: "Quanta pressione!"
Questa è la prima vittoria della 8 ore di Suzuka per Yamaha dal 1996 ed era la prima volta che Smith partecipava a questa gara

Redazione

27.07.2015 ( Aggiornata il 27.07.2015 11:45 )

L’inglese Bradley Smith è stato il secondo pilota a scendere in pista con la YZF-R1 dando il cambio al compagno di squadra Katsuyuki Nakasuga che aveva iniziato la gara. Nella prima parte della competizione di Smith ci sono state diverse interruzioni per questioni di sicurezza ma il pilota della Yamaha Factory Racing ha continuato imperterrito. Nemmeno la penalità di 30” ricevuta durante la seconda sosta ha fermato l’inglese che è riuscito a recuperare in pochi giri. Nelle gare del mondiale di MotoGP i piloti corrono in una sola occasione di notte: alla gara del Qatar. Questa volta i riflettori hanno illuminato il circuito di Suzuka e Smith ha avuto l’onore di tagliare il traguardo che ha aggiudicato la vittoria per lui e la sua squadra. Il pilota inglese ha gestito tutta la gara in modo perfetto difendendo le Yamaha dalle Honda del team FCC TSR che più volte hanno cercato di aumentare il loro vantaggio attraverso strategie di pit stop e di cambio pilota. Questa è la prima vittoria della 8 ore di Suzuka per Yamaha dal 1996 ed era la prima volta che Smith partecipava a questa gara. “Martedì sera sono tornato nella mia stanza d’albergo e mi sono sentito carico di pressione", ha detto Smith. "Eravamo saliti su un palco nella fabbrica della Yamaha e davanti a tutti i dipendenti e a Kimura (vice presidente dell’azienda ndr) avevamo promesso di fare del nostro meglio e di ottenere il primo posto. "Abbiamo fatto un piccolo errore durante la gara ma alla fine non è stato un problema perché abbiamo recuperato con l’ottimo ritmo e la velocità in gara. Quest’anno è il 60° anniversario della Yamaha e la casa è in testa al Campionato della MotoGP e io sono il miglior pilota dei team satellite. In questi giorni mi sono concentrato nella 8 Ore di Suzuka e sono contento perché siamo riusciti a dimostrare il vero potenziale della moto dopo 19 anni che non vinceva questa competizione”, conclude Bradley Smith.

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